Vergogna

Probabilmente a tutti quanti noi piace foderarci gli occhi con la mortadella che ci impedisce, poi, di vedere oggettivamente i limiti di questa Salernitana. Così è se vi pare, becchiamo l’ennesimo gol su sviluppi di un calcio da fermo e tutto se ne va a benedire. Poi capiamo, dopo la scelta “aziendalista?” di mister Bollini che Donnarumma non può giocare con questo modulo tattico, il 4-3-3, e che il brasiliano Ronaldo è troppo macchinoso e anche ossessivamente lento quando si ritrova la palla tra i piedi. A Salerno l’unico brasiliano passato alla storia a suon di gol è Caetano Calil, probabilmente, il meno brasiliano di tutti. Poi guardiamo la panchina e quando Coda si ritrova prematuramente e ingiustamente sotto la doccia, ci accorgiamo che lì davanti la panchina è corta. Infine si chiarisce, dopo solo tre partite, il dilemma tattico di Rosina che in negli ultimi 270 minuti ha dimostrato di essere dirompente perché i numeri 10, che per mister Sannino non esistono, devono essere lasciati liberi di inventare. Fatta questa premessa, credo che oggi il pubblico di Salerno abbia diritto al rimborso dell’intero costo del biglietto. Un arbitraggio vergognoso come quello svolto dal signor Francesco Paolo Saia di Palermo, che vanta anche alcune presenze in massima serie, mi ha riportato indietro negli anni, quando nel catino del Vestuti abbiamo più volte assistito a irritanti arbitraggi di Bettin di Padova e Cinciripini di Ascoli Piceno ai quali poi aggiungiamo il terzo incomodo il signor Schiavon proveniente sempre dalla città patavina. E’ ora di dire basta. Non possiamo più tollerare arbitraggi del genere con una terna arbitrale, quarto uomo compreso, che impediscono il regolare svolgimento della gara. Un arbitraggio come quello di oggi visto all’Arechi lo considererei anche un’ incitamento alla violenza. Lo abbiamo capito immediatamente come si sarebbe svolta la gara quando il signor Saia ammonisce, a dir poco generosamente, Della Rocca e poi non concede qualche minuto dopo un netto rigore in favore dei granata per un fallo subito da Rosina. Da questo momento c’è stato un utilizzo scientifico e sistematico dei cartellini gialli nei confronti dei calciatori granata, una valutazione dei contrasti di gioco diametralmente opposta con il direttore di gara che ha consentito ai calciatori del Carpi di giocare duro e cascare in terra per poi sentirsi, dopo qualche minuto, come Lazzaro al cospetto di Gesù Cristo. Mister Castori applaude l’arbitro in occasione dell’espulsione di Sabbione e Saia espelle dalla panchina il team menager granata Sasà Avallone, che esce dal campo dicendone quattro proprio a Castori. Adesso basta, siamo stufi Lotito e Mezzaroma si recassero in federazione sbattendo i pugni sul tavolo e pretendendo rispetto per la Salernitana, la città e il pubblico. Credo sia giunto il momento di pensare ad un’azione di protesta contro questa Lega e un sistema arbitri che non possiamo più considerare solamente scarsi. A Carpi lo scorso anno inveivano contro Lotito pensando che il patron fosse il deus ex machina di un sistema cospiratorio che non gradisse la loro presenza in massima serie. Dopo la gara dell’Arechi anche loro avranno cambiato idea.