Troppo Facebook fa male. Parola di Zuckerberg

165532052-5e347494-102b-4438-be7b-65f8496faf1dSorprendente.
Facebook fa mea culpa e lancia un monito agli utenti.
Il social network che vanta circa un miliardo di iscritti ha stupito la rete proponendo sull'aggiornamento di stato l'immagine di una grande torta azzurra su cui compare la scritta 'le torte sono come Facebook' a cui si accompagna l'esplicito messaggio: "Birthday cakes are made for people to be together. They give friends a place to gather and celebrate. But too much cake probably isn't healthy. So birthday cake is a lot like Facebook" - le torte di compleanno sono fatte dalle persone per stare insieme, danno agli amici un luogo per riunirsi e festeggiare, ma troppi dolci probabilmente fanno male e Facebook è molto simile ad una torta di compleanno.
Saranno stati i recenti dati ufficiali in base ai quali è emerso che i minuti compessivi trascorsi dagli utenti ogni giorno su Fb sono circa 10 miliardi, che equivalgono a 12,4 minuti per ogni singolo iscritto. Da questi numeri potrebbe essere scaturita la decisione di lanciare un grido d'allarme.
Di sicuro dev'esserci stato un più che valido motivo per spingere il team di Mark Zuckerberg a segnalare che l'abuso di Facebook può essere nocivo perchè allontana le persone dalle relazioni reali, dalla sana abitudine di coltivare amicizie vere, face to face, guardandosi negli occhi.
Ovviamente questa iniziativa ha suscitato una valanga di critiche, ma anche tanti 'mi piace'.
Certo, è un fatto che Facebook abbia rivoluzionato il nostro modo di relazionarci agli altri e se è vero che questo strumento si sia rivelato utilissimo per intrecciare nuove conoscenze o tenere vive amicizie a molti chilometri di distanza, non si può certo negare che l'amatissimo social sia diventato un'arma a doppio taglio per chi ha preferito sacrificare le relazioni interpersonali a vantaggio delle amicizie virtuali.
Facebook può nuocere alla salute, come il fumo e l'alcol, e provocare dipendenza.
Ce lo dice proprio Fb.
Mai esagerare, est modus in rebus.