Stalking. Vi racconto una storia

stalking_foto_3'Nella mia vita non c'è più luce. Il grigio, l'ombra, l'oscurità...solo questo vedo nel presente e all'orizzonte". E' l'incipit della straziante lettera che mi è pervenuta da una mia lettrice, che io chiamerò Marta. Una donna come tante, con una famiglia e dei figli e un lavoro che la tiene ore fuori casa. Una donna come tante, ma con il dono della solarità e della gradevolezza, così come della voglia di sentirsi amata e gratificata. Una donna a cui alcuni sul suo cammino fanno pesare il suo voler essere prepotentemente femmina. A cui si frappone ad ogni passo in avanti qualcuno che pretende di presentarle il conto. "Potrai fare (o diventare) questo a condizione che..." si sente dire. Ma lei non ci sta. E tira avanti con le sue forze, senza scendere a compromessi. Potrebbe sembrare banale, se non fosse per il fatto che non a tutti piace essere rifiutati e quando dopo il 'no' prosegue il rapporto di frequentazione lavorativa, il rifiuto si fa arma nelle mani del carnefice. E' quanto è successo all'amica che mi scrive, Marta, alle prese ogni giorno con l'uomo che non può averla e la tormenta. Il suo capo la tratta male, la mortifica, le lacera l'anima e la consuma giorno dopo giorno. L'unica arma che lui ha per alleggerire i fardello del rifiuto incassato è quella di vendicarsi a poco a poco, facendole sanguinare la piaga. Fino a quando lei se ne andrà, perché il gioco deve finire. E lei ne ha conservato le prove. 'Non ne posso più. Ho voglia di dire basta. Porto tutto allo scoperto. Messaggi, ricatti, molestie psicologiche. Mi cerca giorno e notte e mi tortura. E' la mia parola contro la sua, ma io posso dimostrarlo, al mondo intero. Un'ossessione, questo sono... nulla di più. Altro che amore! Io sono la sua ossessione. E il non potermi avere scatena in lui la rabbia interiore, l'impulso a farmi soffrire per dare sfogo alla sua sadica sofferenza, per alleviare la sua frustrazione. Tutte documentate e conservate, le prove, sai? Mica sono un'ingenua... Chi ha detto che una bella donna si trova tutte le porte aperte? Certo, le trova aperte per vedersele chiudere dietro, seguite dalla domanda o dall'allusione ....ma tanto sempre lì si va a parare. E quando non ti piace questa situazione - e a me non piace - perdi tante chances. Perché ad una donna bella non si chiede, da lei si pretende. Quasi si dà per scontato. E guai a dire di no. Ti si scatena contro l'inferno. E a me è successo con lui. Il mio capo. L'uomo che mi ha tolto la gioia di vivere, che mi ha spogliato di ogni entusiasmo. L'uomo da cui scappo ogni giorno e dal quale poi devo ritornare. Almeno finora è stato così. Ma poi la corda si spezza e tu decidi di urlare la tua rabbia". Nel suo percorso di denuncia Marta sarà sostenuta da un'associazione che si batte per la tutela dei diritti delle donne. Mi ha autorizzato a raccontare la sua vicenda per lanciare un appello alle tante donne che vivono la sua stessa sofferenza. La violenza più insopportabile non è solo fisica, può anche essere psicologica. Il silenzio è amico dell'aguzzino, alla vittima la determinazione a dare voce al dolore per mettere fine all'agonia.