Sicurezza italiana

Un uomo si reca in tribunale a Milano, è imputato per bancarotta. Si tratta di un imprenditore i cui affari non sembrano siano andati sempre bene, ha con sé una pistola, la deve utilizzare per eliminare alcuni suoi avversari, non centra nulla l’odio nei confronti della giustizia. L’imputato Claudio Giardiello impugna l’arma e spara contro il suo ex avvocato, ora testimone in quel processo, il suo ex socio e contro il nipote entrambi coimputati. Ma non basta, freneticamente si dirige verso il piano superiore, durante questo tragitto spara due colpi contro un altro avvocato con il quale aveva litigato, raggiunge finalmente l’ufficio del giudice Ciampi, apre la porta e lo fredda con due colpi. Tre i morti, uno perirà in nosocomio, e due feriti. Ma Ciardiello scappa verso l’uscita, nessuno lo ferma o vi riesce. Riprende lo scooter dirigendosi verso altri obiettivi. Per fortuna la sua fuga sarà interrotta dopo venti minuti, viene arrestato dalla polizia.
Le immagini da far west con poliziotti che armi in pugno iniziavano la caccia all’uomo avranno fatto il giro del pianeta e reso sgomenti un po tutti. Sicurezza italiana, al tribunale di Milano il metal detector non funziona. Cavolo, ma non siamo mica al mercato? Chissà, i tagli, l’approssimazione che piove dall’alto provoca anche questo. Cambiamo latitudine. Tifosi al seguito di una squadra di calcio. Precisamente la comitiva salernitana al seguito della Capolista, stadio “Via del Mare”, città Lecce. Tutti con la tessera del tifoso, ahimè abbiamo scritto già tanto, ma per entrare bisogna avere solo quella emessa dalla Salernitana, sono ritenute nulle tutte le altre. Ennesimo paletto che compare nei meandri di un regolamento che definire assurdo sarebbe poco. Ai cancelli schierati cospicui plotoni di carabinieri e polizia. La sicurezza allo stadio è sacrosanta, e poi ci sono i tornelli, gli steward. Pre filtraggio, filtraggio e qualche perquisizione se il volto rimanda a dettami lombrosiani. Ma non basta, la sicurezza è ferrea, non passerà nulla assicurano i sottoposti ai responsabili preposti per il mantenimento dell’ordine pubblico. I ragazzi di Salerno sono costretti a portare nuovamente sui pullman alcuni stendardi, mentre chi ha messo al collo la sciarpe con i colori granata abbinati a qualche altro riceve l’ordine di rimettere tutto a posto. “I colori sociali della Salernitana sono granata, non sono ammessi vessilli con colori diversi, pena il Daspo”. Questa la spiegazione che viene data loro dagli uomini in divisa. Chissà come sarebbe apparsa la Curva Sud sabato scorso mentre incoraggiava i propri beniamini intenti a “sbranare la Lupa”. Chissà come sarebbe apparsa se le stesse incomprensibili azioni di tutela dell’ordine pubblico sarebbero state applicate ai tornelli dell’Arechi. Chissà come sarebbe apparsa la Curva Sud mentre ricordava il quinto anniversario della scomparsa di Carmine Rinaldi, il Siberiano il capo indiscusso degli Ultras granata e con un altro striscione augurava “Buon compleanno” al mai dimenticato Capitano Agostino Di Bartolomei. Mah, non oso immaginarlo come possa essere un arcobaleno senza colori. Questa gente merita rispetto e non repressione. Dimenticavo, tutto è fatto in nome della sicurezza. Ma a Milano in tribunale si entra con la pistola per ammazzare. Ahimè, sicurezza italiana.