Siamo tutti Francesco Montervino

La settimana che si è appena conclusa è stata, sicuramente, diversa dalle altre. La Salernitana solitaria in vetta che raggiunge e prova a migliorare i propri record, la tifoseria che continua a sognare consapevole di trovarsi al cospetto di una compagine tecnicamente migliore delle altre e con un carattere forte e, però, con la giustizia sportiva, incapace di gestire il baraccone calcio, che ha inflitto al nostro capitano Francesco Montervino sei giornate di squalifica e un D.A.SPO, divieto di accesso alle manifestazioni sportive di ben due anni per gli oramai fin troppo noti fatti di Aversa. Giustizia ingiusta che ha utilizzato il nostro capitano come capro espiatorio per dare l’esempio al movimento calcistico di categoria che, su questi argomenti, brancola nel buio. Montervino ha sicuramente sbagliato, non avrebbe dovuto recarsi sotto la tribuna dei tifosi avversari ma comminargli anche due anni di D.A.SPO. mi fa pensare ad un giustizialismo sguinzagliato come un cane da presa alla prima occasione utile. Non credo, in questo caso, a disegni dei piani alti, la Salernitana non può avere altra collocazione che nel calcio che conta, ma invece leggo solamente una volontà da parte degli osservatori della lega giunti sulle tribune del Bisceglia di Aversa, di far pesare il proprio punto di vista. Ovvio che noi tutti ci stringiamo intorno al nostro Capitano, aspettando che la società bussi con tutte le modalità alle stanze del governo di un calcio chiedendo solamente giustizia.
Nel frattempo un’altra giornata di questo scorbutico campionato è volata via, gli uomini d Perrone dopo aver totalizzato otto vittorie consecutive non sono riusciti nell’impresa di superare sé stessi e i granata di Gipo Viani. Contro la compagine Arzanese non sono andati oltre al classico risultato ad occhiali. Uno zero a zero un po scialbo, che ci conferma che non si può sempre vincere ma che ci avvicina al traguardo finale.