Serie B. Qui si scrive la storia

E’ finita come tutti auspicavano che finisse. Salernitana che controlla il risultato, gestisce il vantaggio e poi offre l’affondo definitivo con la terza rete e poi tutti rivolti con l’orecchio, anzi no perché le radioline non esistono più, ma con l’occhio puntato al tablet o al cellulare in attesa che da Benevento il risultato, oramai fermo sull 1 a 1, non cambiasse più. Così è stato e alle ore 19 e 19, guarda il caso che vuole che si richiami l’anno di fondazione della Salernitana, i granata ritornano in serie B coronando un cammino intrapreso il 26 luglio del 2011 quando da queste latitudini erano in pochi a credere e a scrivere che quello messo su dal duo Lotito e Mezzaroma fosse un progetto vincente. I colori, la denominazione, il simbolo, la comproprietà e poi il gioco sempre poco gradito espresso dalla compagine anche quando si affogava nei desolati campi del dilettantismo. Ma ai tanti dal palato fino, che hanno sempre millantato di aver visto e conosciuto trame e sovrapposizioni importanti, non era chiaro quale fosse il principale obiettivo: vincere per scappare il prima possibile da categorie infernali. Semplice, come afferma il nuovo coro della Sud, che ricorda il brano di Gianni Togni che il 15 maggio sarà a Salerno per festeggiare la promozione granata come venticinque anni fa fu per Mietta proprio a piazza della Concordia, l’obbiettivo è stato raggiunto. Ma Semplice non lo è stato affatto. Quattro anni di attese, di gioie e stress. Tre campionati vinti e due coppe, non mi importa se contano poco, messe in bacheca. E adesso bisogna abbattere un altro record, quello di punti conquistati per la categoria e aggiudicarsi una nuova supercoppa. Ricordiamoli i due trainer di queste cavalcate vincenti e che sono Perrone e Menichini. Quattro anni difficili vissuti guardando un dischetto, quello dell’area di rigore. Da quello di Carrus nella finale di ritorno dei play off promozione, disputata contro gli scaligeri veronesi, che ci avvicinò alla probabile promozione, a quello parato da Iannarilli in quel di Guidonia contro il Fidene, che permise all’allora Salernitana Salerno Calcio di conservare un punto di vantaggio sulla contendente Marino a novanta minuti dalla fine. Per concludere, poi, a quello di Caetano Calil contro il Barletta che iscrive d’autorità il Falso Nueve nelle pagine importanti della storia granata per essere stato il brasiliano più prolifico ad aver indossato questa casacca e che firma anche il goal promozione. In tempi non sospetti, quando eravamo in pochi a crederci e a scriverlo, lo rivendico con orgoglio scrissi, correva l’anno 2011 http://chiacchieregranata.blogspot.it/search?updated-min=2011-01-01T00:00:00-08:00&updated-max=2012-01-01T00:00:00-08:00&max-results=11, che era giunto il tempo di iniziare a “scrivere le pagine di una storia che non si “era” interrotta ma che “stava” proseguendo con l’impegno e la volontà di ritrovare se stessa. Tra qualche anno, quando per noi si “sarebbero riaccese” le “Luci a San Siro”, per dirla alla Vecchioni insomma, tutti, ma proprio tutti “sarebbero stati” orgogliosi anche di aver affrontato quest’inferno. Racconteremo ai nostri nipoti una favola, quella di undici uomini che, ritornando tra i professionisti cambiano la propria maglia e iniziano a correre sul prato verde, ancora più forte di prima”. Per adesso, finalmente, riscontro questo orgoglio, mentre per le luci a San Siro bisogna attendere ancora qualche anno. Grazie Salernitana, sto vivendo una felicità infinita.