Sequestro di persona collettivo

LUCI-DARTISTA

Dopo dieci anni di illuminata presenza nasce a Salerno un gruppo che vuole spegnere le luci. In realtà, il gruppo “Residenti resistenti”, nato e radicatosi su Facebook (al pari del più famoso “Figli delle Chinacarelle”), prova a dare razionalità all’irrazionale assedio pre e post natalizio della mastodontica quanto sgangherata organizzazione delle “luci d’artigiano”. Si è detto di tutto e di più: si è messo in evidenza come gli artisti non abbiano niente a che vedere con le istallazioni; si è fatto notare il vandalismo dei truculenti turisti del week end; si è ululato contro i maledetti automobilisti che parcheggiano in ogni dove occludendo passi carrabili, ostruendo marciapiedi e inventando “alternativi” modi di lasciare il mezzo di trasporto; si è sottolineato il sistematico saccheggio del centro storico giustificato dagli affari che i commercianti dovrebbero realizzare grazie ai fantomatici consumatori; si è rimarcato con enfasi la crescita dell’impresa turistica con la nascita di decine di B&B in ogni dove; si è persino provato a gonfiare i numeri reali dei visitatori per dimostrare gli effetti benefici sull’economia cittadina. Ci vorrebbero tre tomi per indicare i fattori positivi esposti dai sostenitori e altrettanti per riportare le regioni dei detrattori. Ora, però, un gruppo di cittadini, che mi sembrano attrezzati alla discussione sia per collocazione sociale sia per senso civico, si è stufato e grazie al social network ha deciso di intervenire sulla questione. È casuale che questo avvenga solo ora, ovvero a pochi mesi prima della prossime elezioni comunali? La mia domanda non ha nessun spirito polemico, anche perché, volente o nolente, l’evento “luci d’artista” sarà un tema che rientrerà nella competizione elettorale. Pertanto, è abbastanza evidente che chi partecipa a questo movimento d’opinione è soggetto all’attenzione delle forze politiche e delle liste civiche pronte a scendere in campo e a racimolare un po’ di consenso tra gli scontenti.

Anche il luogo dove si riuniranno domenica, il cinema S. Demetrio, non è casuale, poiché è l’unico in questa città libero dai controlli asfissianti dei “padroni del vapore”. Lì si riuniscono 5 Stelle, Chiencarielli e dissidenti vari. Per questo fa bene uno dei moderatori del gruppo a precisare, per evitare degenerazioni senza senso, che il “gruppo è apolitico e apartitico e che ha come obiettivo la risoluzione di un problema, il caos generato da Luci d'Artista, e non la creazione di altri attraverso invettive, critiche pretestuose e attacchi personali. Non esiteremo ad allontanare quanti attraverso questo gruppo proveranno a fare campagne diffamatorie o elettorali”. Qualcuno propone una soluzione: “Chiudere la città ai non residenti a Salerno. Visitatori allo Stadio Arechi raggiungono il centro con la Metropolitana. Bus turistici divieto assoluto di attraversare la città, scarico passeggeri al parcheggio del Grand hotel e poi andare allo Stadio a parcheggiare. Corsia preferenziale mercatello grand hotel per consentirgli di ritornare a prendere i passeggeri a uscire dalla città per Sala Abbagnano. Senza costi di navette e città riservata al normale traffico dei Salernitani, ai quali si consiglia di usare poco l'auto”. Ma nei commenti emergono altre decine di controproposte o di aggiustamenti meno radicali. Insomma come ogni anno ci si spacca la testa tra luci si e luci no, luci per tutti o luci per qualcuno. Rimango, tuttavia, meravigliato che questi cittadini senzienti e preparati pensino davvero di poter cambiare la situazione indicando qualche soluzione. Credono davvero che l’amministrazione comunale accoglierà i loro suggerimenti? Dopo dieci anni non sappiamo nemmeno quanto si spende per questa manifestazione (i cui costi sono spalmati e confusi volutamente tra diverse e incomprensibili voci di bilancio). Questo la dice lunga sulla volontà di chi guida l’ente locale di confrontarsi in maniera trasparente con chi prova ad aiutare (per il bene collettivo), più che a polemizzare. L’unica razionalizzazione possibile è cambiare il timoniere, solo allora sarà possibile immaginare un diverso modo di organizzare le cose. Un ultima cosa: vista la situazione vi suggerisco di trascorrere il prossimo fine settimana in casa. È in arrivo l’Immacolata, ovvero quella festa che per noi salernitani è diventata sinonimo di sequestro di persona collettivo.