Senza pietà né coscienza

famiglia2Cosa scatta nella mente di un genitore che uccide il proprio figlio barbaramente? Me lo chiedo da madre. Non può esistere alcuna spiegazione che esuli dalla follia pura. Un figlio è sangue del proprio sangue, carne della propria carne. Quel figlio sei tu, mamma, sei tu, papà. Non esiste amore più grande. E se pure una nuova passione accecante inebria la mente e oscura la ragione, un essere umano - dotato di intelletto e di senso morale - può trasformarsi in una bestia che agisce per mero istinto? Nelle mura di casa nostra, o peggio ancora in noi stessi, potrebbe albergare un potenziale assassino? Il lato oscuro della mente umana, l'imperscrutabilità dei meandri della nostra psiche hanno affascinato grandi romanzieri dell''800, ma il dottor Jekyll di Stevenson, per far emergere la sua seconda natura - quella incline al male - beve una strana pozione, si droga, si violenta. E' agghiacciante scoprire, oggi, dai fatti di cronaca che ci inondano prepotentemente, togliendoci il fiato, soffocandoci l'anima, che ci siano uomini capaci di strappare la vita alle creature a cui loro stessi l'hanno donata. Pur non essendo sotto l'effetto di stupefacenti o alcol. Dunque, coscientemente. Anzi, lucidamente. La coscienza, quella, lasciamola da parte.