Semplicemente: esonerate Sannino

“Altro che luci, black out sulla Salernitana”. Ho letto questo post su facebook dell’amico Gianni Novella e mi è piaciuto iniziare questo breve intervento proprio così. Una partita di calcio la puoi vincere o perdere, non bisogna certo drammatizzare. Ma se in passato, spesso, ho preferito tacere al fischio finale questa volta affermo che il silenzio non può più bastare, diamo spazio alla parola. Questo campionato di serie B offre una qualità tecnica veramente mediocre, ma questa involuzione sta andando in scena già da parecchi anni. Si può capirlo anche da quanti calciatori approdano per poi rimanervi stabilmente in massima serie. Anche questo campionato sta rispettando tali parametri mentre la nostra Salernitana, sicuramente con una rosa migliore dello scorso anno, non riesce ad emergere e ad allontanarsi dalle sabbie mobili della classifica. Impossibile commentare anche questa gara? Se non ci fosse stata l’ingenuità di Tuia, in occasione della seconda ammonizione la partita avrebbe avuto un altro epilogo? L’arbitro è stato eccessivo? L’errore di Perico? La partita è stata condizionata? Tutte verità inconfutabili ma nel calcio il contraddittorio del dopo gara si colloca esclusivamente nel settore chiacchiere da bar. Dunque, vorrei però capire come mai con la Salernitana in dieci uomini, con l’ingresso di Donnarumma e il ritorno di una difesa a quattro, ma sotto di ben due reti ha messo alle corde il Cittadella offrendo un bel fraseggio e dimostrando un’idea tattica interessante. La Salernitana avrebbe meritato sicuramente di accorciare le distanze ma un pizzico di sfortuna e un estremo difensore avversario, in vena di mezzi miracoli, glielo hanno impedito. Ma qual è il punto? Oggettivamente la nostra squadra non mostra di essere capace di verticalizzare l’azione, cambia ritmo poche volte alla gara e chi più ne ha più ne metta. Non siamo capaci di utilizzare al meglio il potenziale offensivo, e su quest’argomento anche mister Sannino dimostra di essersi ingessato, di voler imporre le proprie idee e di non volersi adeguare al potenziale tecnico messo a sua disposizione dalla società. Per chi ha giocato a basket come il sottoscritto non appare così fuori luogo che un allenatore imposti gli schemi in base alle qualità dei propri giocatori, ma tutto questo nel calcio appare pura follia. Gli allenatori da vent’anni a questa parte sembrano irascibili, presuntuosi e permalosi. Si irrigidiscono sulle proprie scelte, e non hanno il coraggio di cambiare anche quando la nave sta per affondare. Come ho fatto negli anni passati chiedo alla società di mandare via Sannino, anche se guardandomi intorno non vedo baionette puntate proprio come avvenuto nei confronti di Leonardo Menichini, uno dei due allenatori vincenti della gestione Lotito – Mezzaroma. Contro il mite Leo ho visto tifosi chiedere l’esonero attendendo il patron Lotito all’uscita dello stadio, ho letto pagine intere da parte degli amici e colleghi della stampa. Adesso in tanti predicano pazienza. Non credo possa bastare. Mister Sannino è in confusione, per il bene della Salernitana meglio esonerarlo.