Salerno, Wake Up

Sono deluso, disorientato, affranto. La Salernitana incamera risultati negativi con la stessa frequenza con cui cade la neve sulle Alpi. Il padrone dice che non è colpa sua, ma è sua o di chi altro l’azienda? E dai! Caro Claudio Lotito, insieme a tuo cognato Mezzaroma avevi dichiarato che non avremmo più rimesso piede in terza serie. Per il momento ci siamo dentro, nuovamente, fino al collo. Poi, affermasti che vi “avremmo dovuto seguire, perché si prospettavano e progettavano per questa città grandi cose”. Certo, avremmo dovuto compiere un passo alla volta. Ma noi vi abbiamo seguito, consapevoli che il ruolo da recitare per questa stagione sarebbe stato quello di chi deve lottare con il coltello tra i denti per mantenere la categoria. Però, lo ricordo bene, prometteste che non avremmo fatto la comparsa. Bene, i numeri sono sempre dalla nostra parte. Cioè le presenze allo stadio raccontano di una tifoseria che ha saputo sottoscrivere un accordo in bianco, affidandovi la piena fiducia e credendo alle vostre promesse. I numeri dicono che meritiamo la categoria superiore. Pensate che ho tra le mani un manoscritto già pronto da cinque mesi, con il quale racconto la risalita della Salernitana dalla D alla B e non so se lo potrò mai pubblicare. Motivo? Cosa potremo mai festeggiare se dovessimo retrocedere? Mi sento impotente, mi guardo intorno e mi sento solo. Anzi, tendo la mano e trovo qualcuno, probabilmente la minoranza. Questa insoddisfazione qualche anno fa si sarebbe trasformata in protesta, civile certo, ma con la quale si sarebbero avviate delle azioni per dare una scossa all’ambiente e per ricevere spiegazioni su quanto si stava facendo. Invece assistiamo a prestazioni scabrose da parte di calciatori che non provano piacere nemmeno a scendere in campo, Gabionetta su tutti; ad altri, vedi Moro, che in un confronto con i tifosi sostiene che questa squadra sia una di quelle del campionato che corre di più. Forse il bravo Davide pensava di essere dinanzi ai teleschermi de “La sai l’ultima”. Non guardiamo in casa nostra ma proviamo a gioire per le penalizzazioni inferte alle dirette concorrenti come il Lanciano. Però non riusciamo nemmeno a leggere quanti risultati strani si stanno materializzando ad ogni giornata con squadre di vertice che, sistematicamente, cedono il passo con rivali, almeno sulla carta, di caratura inferiore. Sento puzza di bruciato, e leggo in questo campionato frequentato da compagini di livello modesto, una riproposizione dell’annata 1990/91. Chi non ricorda come andò a finire? Però siamo sicuramente noi a confezionarci un futuro nebuloso con follie, ingiustificabili, come il carachiri di Zito che a mio avviso è stato anche graziato dal giudice sportivo. Ben venga l’indignazione, con un comunicato, del club “Mai Sola” del presidente Carmando. Ben venga la delusione e la rabbia di quei tifosi che non smetteranno mai di sostenerla. Ma io mi sento come una barca in balìa delle acque. Che possiamo fare se non arriva un risultato sportivo? Noi tifosi nulla. Il risultato sportivo non è il frutto dell’imponderabile, la variabile indefinita. Ma l’impegno no, quello dev’essere preteso. Il direttore sportivo non bazzica più il prato verde, i nuovi acquisti li potete trovare in infermeria. E noi qui ad arroventarci l’anima. Salerno, wake up!!!