Ranieri, Ferilli, De Sica, varietà e leggerezza per la stagione del Verdi

balianiCom’è questo programma teatrale del Verdi? Discreto, qualche punta di contemporaneo, una chiara virata verso il varietà. Nel complesso senza infamia e senza lode, affidato a nomi conosciuti come Salemme, Ranieri, a commedie leggere con la  Sabrina Ferilli in coppia con Maurizio Micheli; Christian De Sica e Massimo Ghini; altre due coppie collaudate come Mauro e Sturno e Herlizka - Cappuccio e un paio di titoli interessanti come il “Decamerone” di Marco Baliani e il Tennesse Williams di Arturo Cirillo. Il tutto accompagnato dalla solita litania della scarsa attenzione della Regione. In realtà dal 2007 il Teatro Verdi (Corriere del mezzogiorno del 25 ottobre 2013) ha ottenuto circa 3 milioni di euro in sette anni per la legge 6 sullo spettacolo,  più altri contributi speciali per circa due milioni  e altri seicentomila euro nel  2013. Solo che questi fondi sono andati prevalentemente per la stagione lirica che costa davvero sudore e sangue al Comune che la finanzia  ogni anno con c.a 3 milioni e mezzo mentre per la prosa lo stanziamento è di “soli” 220mila euro; inoltre poco potrebbe fare la Regione a sostegno del  cartellone teatrale se non erogare un piccolo finanziamento sull’esercizio visto che tutti i titoli sono in ospitalità. Sono pochi o molti duecentoventimila euro? Dipende. Il Teatro Pubblico Campano che fa e gestisce il programma è finanziato dal Ministero e Regione (800mila euro dal Ministero, uno dei finanziamenti più alti) a cui si aggiungono le provvidenze dei vari comuni nel quali il circuito distribuisce gli spettacoli. Forse per una decina di titoli (sia pure costosi) i fondi sono ottimi e abbondanti, soprattutto se a questi si aggiungono gli incassi ( di cui si ignora l’entità); ma quello che lascia a desiderare è la “qualità” della spesa visto che questa è l’offerta di prosa più importante della stagione salernitana, che al momento il Ghirelli risulta non pervenuto (con voci non confermate di varie difficoltà) e  che accanto al cartellone non c’è altro, nessuna iniziativa collaterale di confronto sul teatro. Se l’anno scorso alcuni titoli di pregio come Pippo del Bono, Marco Paolini e  soprattutto “Le voci di dentro” di Eduardo- Servillo che da solo qualificava l’intera offerta, offrivano un cartellone di tutto rispetto, la stagione 2014- 2015 ci lascia un po’ delusi e certamente non ci scalda il cuore.

Nella foto Marco Baliani e Stefano Accorsi nelle prove del "Decamerone", spettacolo del cartellone del Verdi