Questioni di equilibrio

Ogni qual volta passeggio per Salerno, transitando in corso Garibaldi dinanzi la statua che ricorda i Martiri Salernitani “composta di una colonna di granito elevantesi sopra una base di pietra, poggiata su un rialzo di pochi scalini; e davanti a quella colonna, una femmina di bronzo in atto che spezza delle catene avente tutta la parte superiore della persona ignuda fino all’ombelico, e da sotto l’ombelico portante un manto che finge di coprire il resto della persona”, non posso fare altro che ricordare le pesanti polemiche scagliate contro chi accettò quell’opera d’arte all’indomani dell’inaugurazione perché si trattava di “un insulto perenne contro la moralità e il buon costume”, di “statua oscena” che addirittura “celebrava il trionfo della prostituzione”. Certo, siamo nel 1912 e bisogna comprendere il punto di vista del tempo che, però, eluse un dibattito sul significato che l’autore dell’opera, il Cav. Gaetano Chiaromonte, aveva ad essa assegnato.
Passano gli anni e Salerno preferisce, ancora, dividersi in fazioni che dibattono tra esse con toni esacerbati. Ovvio, i temi sui quali adesso ci si scontra, sono senz’altro più nobili ed importanti rispetto a quelli che riguardavano una statua mezza nuda. In questi mesi ci si interroga se è giusto o meno innalzare verso il cielo tanto, forse troppo, cemento visto che una ventina di anni fa l’architetto ed urbanista Oriol Bohigas, sorvolando la città in elicottero, dichiarò che a Salerno era “necessario soprattutto abbattere anziché costruire”. In città ci si domanda, pure, se questa trasformazione urbanistica consentirà, finalmente, ai salernitani di godere, dopo che ahimè la “spiaggia dei poveri” di gattiana memoria sarà solo un ricordo, e le altre saranno più o meno scomparse soprattutto per l’azione erosiva del mare, di spiagge degne di questo nome e acque finalmente balneabili o li condannerà a ricercarne altre in località non troppo vicine.
Anche ai tifosi granata piace dividersi. Nei giorni scorsi una gran parte di essi, quando il patron Lotito ha annunciato il ritorno sulla panchina della Salernitana di mister Perrone, in sostituzione di Nanu Galderisi, hanno rispolverato le vecchie posizioni, perché erano in tanti a non gradire il tecnico laziale, “colpevole di aver vinto, ma non stravinto il campionato dilettanti mettendo in campo, poi, un’undici che non ha mai offerto un gradito spettacolo”. Altri, invece, lo hanno salutato con il più classico degli striscioni con su scritto “bentornato mister”. Questioni di equilibrio, certo, quello che l’undici granata aveva clamorosamente smarrito e che in pochi giorni il tecnico Perrone sembra abbia fatto ritrovare a coloro che in campo e negli spogliatoi dovranno essere i protagonisti. La Salernitana in due partite ha raccolto quattro punti. Una rondine non fa primavera, certo, ma le posizioni di vertice, adesso, sono un po’ più vicine.