Metodo Stamina: Vannoni vince il ricorso al Tar. L'avvocato Martini: "Enorme soddisfazione professionale"

1185081_10201651558121207_1705160073_nthE' impresa ardua cercare di stabilire un contatto con l'avvocato Antonio Martini, specializzato in diritto amministrativo e civile, romano, da quando, pochi giorni fa, avvalendosi del supporto legale dei suoi collaboratori, in particolare dell'avvocato Stefano Rossi, ha assicurato l'esito positivo del ricorso al Tar del Lazio presentato dal professor Davide Vannoni, presidente della Stamina Foundation, sulla presunta non imparzialità del comitato scientifico che ha valutato il metodo Stamina. Un traguardo che permetterà di continuare la ricerca sulle cellule staminali e che restituisce la speranza a tanti malati che sono in cura e a quelli che hanno chiesto di poter essere curati con l’impiego delle cellule staminali. Assistito dallo studio legale dell'avvocato Martini - che, nell'ambito del diritto amministrativo, si occupa di appalti pubblici e urbanistica, scuola e concorsi, dei giudizi di responabilità amministrativa dei pubblici funzionari innanzi alla Corte dei Conti e di questioni di rilevante importanza, anche politica - il professor Vannoni ha presentato ricorso in merito alla bocciatura della cura da lui ideata a base di cellule staminali, conosciuta come Metodo Stamina. Il Tar del Lazio ha bocciato il parere del Comitato Scientifico - la commissione che in maniera imparziale avrebbe dovuto giudicare l'efficacia della sperimentazione delle cellule staminali - e ha dichiarato che la sperimentazione non avrebbe dovuto essere interrotta con un provvedimento del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, poiché disposta dal Governo.

Cosa dice l'ordinanza, avvocato Martini?

Il Tar Lazio ha ritenuto legittimo il ricorso contro la nomina dei componenti del Comitato scientifico. Un ricorso che denuncia 'l'illegittima composizione dello stesso, essendo stati nominati come componenti dei professionisti - i professori Luca Pani, Alessandro Nanni Costa, Maria Grazia Roncarolo, Bruno Dallapiccola, Generoso Andria, Amedeo Santossuo e la dottoressa Patrizia Popoli - che in passato, prima dell'inizio dei lavori, avevano espresso forti perplessità, o addirittura accese critiche, sull'efficacia scientifica del Metodo Stamina'. Ha riconosciuto un 'sufficiente fumus', 'non essendo stata garantita l'obiettività e l'imparzialità del giudizio, con grave nocumento per il lavoro dell'intero organo collegiale'.

Il Tar scende a fondo nella questione dell'imparzialità.

Sì. Puntualizza che 'tale indipendenza va intesa primariamente in senso ideologico e deve quindi concretizzarsi innanzitutto nel non approcciarsi alla sperimentazione in modo prevenuto, per averla già valutata prima ancora di esaminare la documentazione prodotta dalla Stamina Fondation'. E che ai lavori debbano partecipare 'esperti, eventualmente anche stranieri, che sulla questione non hanno già preso posizione o, se ciò non è possibile essendosi tutti gli esperti già esposti, che siano chiamati in seno al Comitato, in pari misura, anche coloro che si sono espressi in favore di tale Metodo'. In più, che il Comitato ''avrebbe dovuto esaminare le cartelle cliniche dei pazienti che erano stati sottoposti alla cura con la Stamina presso l'Ospedale civile di Brescia, i quali pazienti, dai certificati medici versati in atti, non risultano aver subito effetti negativi collaterali'. Secondo il Tar, la decisione di iniziare o meno la sperimentazione sul Metodo Stamina necessitava di maggiore approfondimento.

L'ordinanza riconosce anche la preoccupazione del Ministero della salute e della comunità scientifica di non autorizzare procedure che creino illusioni di guarigione...

Certo, ma per il Tar la questione può essere superata 'con un'istruttoria a tal punto approfondita in tutti i suoi aspetti da non lasciare più margini di dubbio, anche ai fautori del Metodo in esame, ove il procedimento si concludesse negativamente, che il Metodo stesso non è, o almeno non è per il momento, praticabile'.

Avvocato Martini, quando ha cominciato ad assistere il professor Vannoni?

La mia conoscenza del professor Vannoni avviene nel corso di questa estate. Ho apprezzato immediatamente la caratura professionale del fondatore di Stamina e da quel momento mi sono dedicato completamente alla cura degli interessi di Stamina Foundation Onlus. Con Stamina collaborano altri avvocati, che ne hanno curato e ne curano indirettamente gli interessi in sede civile, ovvero patrocinando gli interessi dei pazienti che intendevano sottoporsi al metodo Stamina. Il mio compito e quello dello studio che rappresento è quello di curare gli interessi di Stamina nel settore del diritto amministrativo, attraverso la tutela in giudizio degli interessi legittimi di Stamina nei confronti di atti amministrativi che li ledano, così come è accaduto nella vicenda che ci occupa.

Come nasce il ricorso?

Già nel primo incontro il professor Vannoni mi rappresentava che la sperimentazione del metodo ideato dalla Stamina Foundation non si svolgesse in modo corretto ed imparziale, come sarebbe dovuto accadere, considerato che quasi tutti i componenti del Comitato Scientifico nominato dal Ministero si erano espressi ancor prima della nomina, formulando considerazioni di aperta strocantura del metodo, sia in termini di sicurezza che di efficacia. Ci siamo pertanto decisi ad elaborare il ricorso al Tar, formulando ulteriori censure dell'operato del Ministero, ancor prima che fosse emanato l'atto di arresto della sperimentazione, che abbiamo successivamente impugnato con altro atto, i cosiddetti 'motivi aggiunti'.

E' stato raggiunto un traguardo importante.

Senza dubbio. L'ordinanza del 04 dicembre ci ha consegnato una enorme soddisfazione professionale, perchè ha accolto tutte le nostre tesi. Ci ha inoltre positivamente sopresi, perchè, a differenza delle sentenze, le ordinanze con le quali si sospende l'efficacia di un atto amministrativo, sono di norma succintamente motivate. La decisione del 04 dicembre, invece, contiene un completo e meditato esame delle tesi sollevate dalle parti del processo, e consegna al diritto una equilibrata ed innovativa soluzione della questione.