Maurizio Lanzaro bandiera granata

Ci sono momenti in cui il calcio e tutto quanto ruota intorno allo sport che conta più tifosi al mondo, dev’essere messo da parte. Ci sono dei momenti che bisogna vivere in silenzio e capire quanto profondi e immensi saranno i sentimenti che ci appresteremo ad assaporare e che sentiremo scorrere come acqua bollente sulla nostra pelle. Ai colleghi di Catanzaro Sport24.it, commentando la partita che ci sarebbe disputata al Ceravolo, avevo detto che rispetto agli anni ’80 del secolo scorso, al di là del mal di pancia televisivo, a questo calcio moderno manca la passione e gli uomini bandiera. E il destino, a volte parecchio crudele, ha voluto scrivere una pagina che non dimenticheremo mai più. Il papà di Maurizio Lanzaro ci ha lasciati. Lui, invece, il nostro gladiatore ha lasciato il ritiro, qualche ora prima dell’ultimo respiro, per accorrere al capezzale del suo genitore accertandosi delle gravi condizioni e “per chiedere al padre, - ha scritto stamane sulle pagine di Metropolis Dario Cioffi - il permesso di giocare proprio come quando era un ragazzino”. Ma la mattina di Catanzaro era nebbiosa, con cielo plumbeo sicuramente ben diverso dal solito clima caldo che si respira sulle sponde dello Jonio. Il papà di Lanzaro cessa di vivere, ma Maurizio decide di scendere comunque in campo per lottare insieme ai compagni e provare a vincere una partita importante. Il calcio a questo punto, come ho scritto in apertura di questo intervento, passa in secondo piano. Vengono fuori gli uomini, perché il gesto di Lanzaro va oltre il rispetto della professione. Qui siamo davanti ad un’azione di un ragazzo che, comunque finirà questo campionato, ha scritto il suo nome nella storia della Salernitana diventando una bandiera granata che tutti quanti noi non dimenticheremo mai più. Il resto è cronaca che ci racconta di un super Gori, 20 in pagella nonostante l’errore sul gol del pareggio giallorosso, la sorpresa Cristea, un assist e un gol, il primo di un giocatore rumeno con la maglia dell’Ippocampo, l’ex Sanderra che non digerisce tutto questo, e la vittoria corsara al Ceravolo dove la Salernitana non aveva mai vinto. Siamo primi in classifica, con due punti di vantaggio sul Benevento ma anche consapevoli di avere un gruppo di uomini che indossano la maglia granata ed una nuova bandiera alla quale non finiremo mai di dire grazie: Maurizio Lanzaro.