Mario Somma, un capitolo della storia granata

Comunque andrà a finire questa nuova stagione calcistica, quest’oggi abbiamo appreso che ci sono ancora uomini innamorati, così come lo siamo noi, del calcio. Mario Somma non è più l’allenatore della Salernitana, “lo hanno esonerato”, ma lui aveva scelto Salerno per pura passione, “perché Salerno non si rifiuta”. Avrebbe guadagnato all’incirca 2.500,00 euro al mese, una miseria se si considerano le cifre che circolano in giro. Ma Mario Somma, lui che a Salerno ha scritto una pagina di storia importante perché ha fatto parte del gruppo di Agostino Di Bartolomei, la squadra che ritornò in serie B dopo ben ventiquattro anni, ha rinunciato anche alle spettanze maturate. In conferenza stampa ha offerto la sua versione dei fatti, ovviamente immediatamente smentita dalla società granata. Il corto circuito è avvenuto tra Somma e il direttore sportivo Fabiani, anche se la società su questo punto ha rettificato sottolineando che si tratta di problemi sorti tra il tecnico e i calciatori. Eppure Armando Iannece sul quotidiano on line SalernoGranata.it lo aveva scritto, aveva anticipato dei problemi in corso tra Somma e Fabiani ma la direzione del giornale fu costretta a rettificare tutto perché la dirigenza granata ammonì l’operato del giornalista. In questo Paese, purtroppo, l’articolo 21 della costituzione ogni giorno viene svuotato sempre di più del suo significato originale. Ma il tempo è stato galantuomo, la notizia era fondata. Così, mentre a Salerno ci si preparava per la storica e tradizionale “Alzata del panno”, evento che annuncia l’inizio dei festeggiamenti del santo Patrono Matteo, Mario Somma pregava dinanzi al suo sudario granata, la maglia indossata il 3 giugno del 1990. Il mister ha rassicurato tutti, perché questa rosa è competitiva, ma per vincere, non prendiamoci in giro, quest’undici dev’essere rinforzato. Inutile negarlo, adesso siamo tutti un po’ tristi perché anche quest’anno iniziamo la stagione affrontando una tempesta. Però di una cosa siamo certi, che senz’altro ci riempirà di orgoglio. Abbiamo avuto la conferma, semmai ce ne fosse bisogno, che Mario Somma è uno di noi, uno che la maglia granata ce l’ha tatuata sulla pelle. Infine, e non credo sia un’esagerazione affermare che Mario Somma è un capitolo della storia granata.