Le voci di dentro

Ambulanza, maledetta ambulanza. Per fortuna Ettore Mendicino è fuori pericolo, se invece, ma per fortuna è andata così, il peggio fosse sopraggiunto adesso non giocheremo, si fa per dire, come se tra le mani avessimo una margherita. Domenica pomeriggio, che strano al calcio si gioca anche di domenica, tutti abbiamo affrontato attimi che ci sono apparsi interminabili quando Super Mendo ha perso conoscenza. Paura, panico, e sangue freddo, quello dell’avversario De Franco che gli ha prestato i primi soccorsi hanno accomunato tutti gli spettatori giunti sugli spalti del XXI Settembre – Franco Salerno e dei tanti, anzi tantissimi, impietriti dinanzi agli schermi televisivi. Paura per le sorti di Mendo, mentre l’ambulanza non arrivava, anche se su questo punto è giunta immediata la smentita degli addetti ai lavori della Croce Rossa. Ma Super Mendo sta bene, è fuori pericolo e allora si volta pagina. Però in quei momenti così drammatici e di disperazione l’equilibrio può facilmente saltare. Ma mentre una parte del mondo assisteva alla messa in scena de Le voci di dentro, la commedia di Eduardo De Filippo proprio dal San Ferdinando quello che è stato il suo teatro, grazie alla diretta tv dalla rete ammiraglia Rai, osservando se stessa, in quello che fu la descrizione eduardiana all’indomani della seconda guerra mondiale di una famiglia che ha trovato il benessere nella corruzione dell’anima, anche a Matera sono venute fuori altre voci di dentro. Sì, proprio Matera la città dei sassi. Matera capitale della cultura per l’anno 2015, città di una provincia recondita e dimenticata, ha dimostrato di essere anche capitale della sportività unendosi al silenzio e al disorientamento sopraggiunto nella curva dei sostenitori granata. Silenzio anche dalla loro parte, con la squadra che accetta, senza tentennamenti, la volontà dei granata di attendere notizie rassicuranti sulla salute di Mendicino. Eccole le voci di dentro, spesso sopraffatte dalla prepotenza. Domenica le abbiamo riconosciute e permesso di farle esprimere liberamente. La partita, poi, quella se l’è aggiudicata la Salernitana che ha giocato per oltre mezz’ora in inferiorità numerica. Un segno del destino che ci rassicura. Questa squadra giungerà molto lontano.