Le frasi di Venditti e il derby

Oltre duecentomila euro allo staff di Venditti per il suo concerto di San Silvestro a Salerno? Non li ritengo eccessivi, gli artisti di questa caratura vanno pagati soprattutto se si esibiscono per occasioni particolari. Quanta economia muove un concerto di tale portata? Certo, meglio sarebbe se lo si facesse in piazza della Concordia, così da non far soffocare l’angusto centro storico, pensando così a una città più estesa che dovrebbe finalmente essere vissuta nella sua intera estensione provando a guardare nuovamente “a Oriente”. Un cachet del genere rappresenta “un calcio alla miseria?” Probabilmente, ma non è cassando tali spese che si raddrizza il sentire comune o il sociale. Per fare ciò bisognerebbe dar vita a un’economia che guarda nella sua interezza di più al sociale. “Salerno città di provincia?”. Non è certo mica questa l’offesa proferita dal cantautore romano. Oggettivamente è così se paragoniamo la nostra city alle metropoli come la stessa Roma. No, la colpa di Venditti su cui lui stesso dovrebbe riflettere è la semplificazione facilmente usata per definire “Sud uguale esclusivamente terra di camorra”. Alla trasmissione “Sfide” fu questo binomio con il quale Venditti spiegò le difficoltà incontrate da Agostino Di Bartolomei in terra salernitana e poi in quel di Castellabate, quando il buon “Ago” diede inizio alla sua scuola calcio con la quale avrebbe voluto insegnare ai ragazzini non solo l’arte del pallone ma quella di diventare veri uomini. Di questo ne abbiamo parlato anche in occasione della presentazione del mio libro “Guidaci ancora Ago” al Roma Club Salerno “Agostino Di Bartolomei”. Per carità, il muro contro il quale Agostino si dovette scontrare fu issato da un fare figlio di una mentalità camorristica o di politica camorristica che, però, nulla ha da condividere con la camorra che ci raccontano i giornali, i libri e i tg. Gli ostacoli che gli impedirono di proseguire il suo personale sogno sono il frutto di un’idea provincialotta che vede il forestiero come colui che vuole rompere schemi consolidati e sedimentati nel tempo. La camorra alla quale fa riferimento Venditti, e che noi tutti ben conosciamo, a Castellabate si è poi insediata in grande stile lassù tra le mura dell’Hotel Castel Sandra dove accorrevano politici vari, tra cui il ministro degli interni dell’epoca e la solita zona opaca di una società trasversale. A Castellabate, ovviamente, sapevano. Tutto il resto è noia, semplici chiacchiere che si perdono nei rivoli di un’attesa del nuovo derby del Partenio. I granata non vincono dal 1994, gol di Breda al 76°. Storia di quando per andare allo stadio non c’erano restrizioni di sorta. Va bene, allora è giunto il tempo di voltare pagina e di guardare all’attualità. Un punto potrebbe non bastare a nessuna delle due contendenti e allora ai granata, che giungono al derby con cerotti e una panchina corta, non resta che confidare nella legge dei grandi numeri che prima o poi fanno pendere l’ago della bilancia dalla propria parte.