La retorica del "Non passeranno"

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«Marcello, ma lo hai visto?», mi dice Massimo. «Che cosa?», rispondo. «Il manifesto di De Luca», ribatte. Quasi mi trascina nei pressi del Vestuti per farmi leggere. Il titolo è “Orgoglio Salerno”. Il testo è breve in stile proclama: «Stanno cercando in tutti i modi di sporcare l’immagine della nostra città, offendendo le nostre famiglie, danneggiando lo sviluppo. Non passeranno!». Terminato di leggere mi viene da esclamare: «E chi è Pancho Villa!». La questione, però, è ben più seria non solo per il linguaggio utilizzato, che ha una retorica marcatamente autoritaria (vent’anni di turpiloqui pubblici ci hanno resi avvezzi allo stile), ma anche per la scelta, del tutto illogica dal punto di vista grammaticale, di usare un soggetto impersonale.

Quell’asserzione iniziale, «Stanno», mi domando e vi domando, a chi si riferisce?. Chi è che vuole sporcare l’immagine di Salerno? Chi è che offende le «nostre famiglie»? Chi sono questi sobillatori dell’ordine pubblico costituito che intendono degradare l’immagine di questa orgogliosa città, divenuta improvvisamente il “Piave” della moralità? Saranno forse i lavoratori delle società miste che si ribellano manifestando sul tetto di un edificio? O sono i deprecabili dipendenti del Cstp che chiedono di non finire in mezzo ad una strada? No, forse si riferisce a quelli del comitato “no Crescent”, oppure al pericoloso movimento sovversivo dei “Figli delle Chiancarelle”. Non saprei. E si trattasse dei cittadini incazzati del centro storico inondati dai rifiuti? Ecco, ho trovato, si riferisce agli avversari politici della Provincia e della Regione. Ma a che pro dovrebbero offendere le «famiglie»? Non votano anche loro? È un rompicapo da non poco. Maledizione qualcuno dovrà pure essere! Vuoi vedere che se la sta prendendo con i camorristi che riciclano denaro impunemente negli esercizi commerciali? No, troppo audace, roba da Procura della Repubblica. Sarà un messaggio subliminale per le ditte che hanno costruito la stazione marittima? È un avvertimento per i costruttori di “piazza della Libertà”? O si sta rivolgendo ai soliti “cafoni” che non può digerire? Nei bar della città i pensionati, tra una mano di tressette e l’altra, si accapigliano, intanto, sui misteriosi nemici di Salerno. Sembra che nelle sezioni del Partito Democratico si terranno delle assemblee per discutere animatamente la questione politica. Anche Renzi e Bersani sono stati chiamati ad esprimersi sull’argomento. Stanno valutando seriamente di inserire nel programma delle primarie una proposta di legge che tuteli l’orgoglio salernitano. Alcuni “giovani dei quartieri” si sono riuniti in uno scantinato a Pastena per organizzare un servizio di vigilanza civica. Hanno deciso di girare con torce e manganelli per fermare e minacciare chiunque si comporti in maniera sospetta. Tra i volontari si è diffusa l’opinione che un gruppo di napoletani, determinati a rovinare la festa patronale, siano sbarcati clandestinamente sulle sponde dell’Irno. Un manipolo di fedelissimi seguirà il sindaco durante l’intero percorso della processione. Il leader dei “pretoriani” ha dichiarato a pochi amici che dovranno passare sul loro corpo prima di arrivare a Vicienz’ e poi ha urlato: «Non passeranno!». L’atmosfera in città è cupa. Gli indignados salernitani si sono autoconvocati a piazza Portanova. Gli operatori economici sono in riunione da giorni per cercare di impedire il danneggiamento dello sviluppo. I sindacati sono pronti a proclamare uno sciopero generale. Il prefetto e il questore stanno valutando la possibilità di richiedere l’intervento dell’esercito. Monti pare sia stato invitato al Quirinale per relazionare sulla situazione. Eppure a me viene da ridere perché continuo a pensare che depistare è meglio che assumersi le proprie responsabilità.