La parola al campo

Risulta difficile parlare di calcio dinanzi a un’immane tragedia che ha distrutto ben tre paesi, disseminato morte e provocato dolore. Sarebbe opportuno fare silenzio, richiamando Cicerone o Seneca secondo i quali “un bravo oratore sarebbe anche colui che sa tacere”, riuscendo così a comunicare ciò che non saprebbero fare nemmeno tante parole. Cade l’Italia, periodicamente, e noi sempre lì a leccarci le ferite senza mai dare seguito ad una giusta programmazione. Cade l’Italia, mentre un’altra parte di essa brucia per mano criminale: dalle colline salernitane a quelle di Napoli, e poi nella Terra dei Fuochi dove l’aria diventa sempre più irrespirabile, fino al Fondo Italia di Giugliano, un terreno confiscato alla camorra, dove ai soliti noti non piace che lo si riutilizzi per fini sociali. Nessun colpevole, ma solo la solita mano ignota di una regia che, però, conosciamo bene. Dinanzi a quelle lacrime contornate da macerie ci si potrebbe, dovrebbe fermare perché il minuto di silenzio al quale assisteremo nel pre partita del prossimo week and non ci restituirà ad una realtà sempre più lontana. Show must go home!!!, e cosa ci vuoi fare. Tra una trattativa e l’altra, una telenovela in salsa calabro-siciliana, che ci ha inchiodati nell’attesa di Rosinaldo, una o più scosse di terremoto siamo giunti a poche ore dall’inizio di questo nuovo campionato cadetto. Adesso la parola passa di diritto al rettangolo verde. “La Salernitana potrebbe essere la sorpresa di questo torneo”, dichiara Diletta Leotta la conduttrice di SKY. Dovesse azzeccare il pronostico, conferitegli la cittadinanza onoraria. Ma a noi con il cuore granata questa campagna acquisti non è piaciuta. Non ha infiammato la piazza nemmeno l’arrivo di Rosina, la rosa è numericamente carente, occorrono rinforzi di qualità e quantità al buon undici di partenza perché alcuni acquisti, acquisizioni o prestiti rappresentano una scommessa. Spero di dover raddrizzare il tiro al termine del torneo esaltando le doti di qualche esordiente o “predestinato”. La tifoseria non ha giustamente gradito il walzer di calciatori fatti allenare per l’intera durata del ritiro, per poi essere allontanati perché non ritenuti idonei al progetto tecnico. Il numero di abbonamenti è in forte calo, solo i risultati importanti ci faranno assistere a file bibliche per assicurarsi un tagliando d’ingresso. E come si diceva un tempo “il cassiere riderà ad ogni incontro casalingo”. Ma mi raccomando, non vendete Alfredino Donnarumma, in giro non ci sono calciatori di egual valore, ma solo trentenni alla ricerca dell’ultimo contratto. Come per il terremoto italiano, a queste latitudini manca la giusta programmazione. Ma a questo punto ci dovremmo essere abituati, e come i soccorritori giunti nelle aeree del sisma noialtri ci esaltiamo e proviamo a dare il meglio di noi stessi proprio quando ci ritroviamo ad operare sul campo. La parola passa, dunque, al terreno di gioco, e chissà che non ci offra del sano divertimento con i granata bravi e pronti a sgambettare le ben più quotate corazzate. Ci divertiremo, e in fondo non chiediamo di più.