La libertà è partecipazione nella Salerno che va al voto

Ammesso sia reale (e non tattica, volta cioè solo favorire la convocazione degli Stati Generali della “grande ammucchiata” contro il M5S), la notizia di un certo timore di De Luca per i grillini non sarebbe certo campata per aria. Intanto, la loro assemblea di venerdì (durata 4 ore, e dedicata nella prima parte alla discussione sui punti del programma che va delineandosi nei diversi “tavoli di lavoro”, e nella seconda alla definizione dei criteri di selezione dei 32+1 candidati, che si terrà il 15 novembre nel cinema San Demetrio) ha portato motivi aggiuntivi a quel presunto allarme. Il Movimento infatti è dalla vulgata descritto come un "ensamble" inadeguato a produrre risultati politici di rilievo. E molti alla vigilia di quella sua decisiva assemblea avrebbero giurato che si sarebbe diviso nel momento di scegliere il metodo con il quale procedere alla scelta dei nomi da candidare al Consiglio comunale. L’assemblea, viceversa, ha dimostrato di saper  dibattere in piena libertà sulle diverse opzioni in campo, senza per questo compromettere una soluzione condivisa. E ha inviato un segnale chiaro e forte sulla propria capacità di fare scelte politiche, stabilendo che il 15 novembre – (data assegnatasi per la definizione della lista dei candidati) – potranno votare gli iscritti certificati al Blog ufficiale dei Pentastellati al 31/12/2014, purché residenti nel Comune di Salerno (di qui la necessità di recarsi al seggio muniti di Carta d’Identità), insieme a quanti abbiano partecipato almeno  una volta (firmando il relativo verbale) alle assemblee pubbliche del Movimento dedicate al voto del 2016. E ciò allo scopo di favorire sia la partecipazione degli attivisti residenti, sia di quei cittadini che a partire dalla prima assemblea tematica si sono mostrati interessati a sostenere i 5 Stelle. Rimandando al 15 novembre la precisazione del numero di persone (maschi e femmine) che ciascuno elettore potrà votare. Questo per evitare ogni condizionamento esterno e possibili giochi di apparentamento, estranei alla filosofia grillina, per la quale i candidati hanno il semplice ruolo di portavoce del Movimento. Restando il “programma”, insieme formulato e condiviso, la bussola con la quale orientarsi. Una successiva assemblea deciderà infine come scegliere il candidato-sindaco. Bisogna ammettere che il Movimento sta tenendo fede agli impegni presi con la cittadinanza. E forse proprio questo mette "paura" al ceto politico impostosi in città con altri metodi e promesse. Genererebbe allarme la necessità di confrontarsi con gente che s’impegna a replicare al massimo una volta il mandato elettorale, in un contesto dove la politica da tempo non è più “servizio” ma “professione”, trasferibile persino per cessione del proprio pacchetto elettorale. La vera arma “letale” del M5S (che gli avversari temono possa metterli fuori gioco) è il coinvolgimento diretto ed effettivo dei cittadini nelle scelte politiche che li riguardano. Costruire sopra una nuova base partecipativa l’impegno civile può dare la “prova provata” che la buona politica non solo è possibile, ma è ineludibile per “quadrare il cerchio” e tenere insieme democrazia, coesione sociale e libertà individuale. In questa direzione sembrano dirette le scelte fin qui fatte a Salerno dal Movimento di Grillo, in vista dell’appuntamento elettorale del 2016. Aprirsi alla società non a parole, ma con i fatti, riorientando in modo democratico e trasparente il percorso formativo della propria base di consenso. Senza equivoche promesse di far arricchire alcuni a spese di molti altri. Ma riconoscendo le buone idee senza distinzione di appartenenza. Sapremo nelle prossime settimane se il M5S sarà all’altezza delle attese anche riguardo alla propria idea di città. Intanto, bisogna anche qui rilevare che il loro metodo (un programma partecipato e condiviso dalla cittadinanza) costituisce, in uno al sistema di scelta delle candidature, una novità assoluta nella “Repubblica di Salerno”. Nessuno si aspetti però elenchi chilometrici di opere da mettere in cantiere per il “Gaudium Magnum” di vari comitati d’affari scelti dalla politica per il proprio consolidamento in cambio del loro arricchimento. Anche qui le novità non tarderanno a venir fuori e a farsi apprezzare, non appena partirà nel corso di questo mese la piattaforma informatica “Ippocrate”, che recepirà, dibatterà e sceglierà con i cittadini i contenuti programmatici dei 5 Stelle. Dando modo di capire anche se sia stata strumentale o meno la battuta di Renzi sulla capacità amministrativa del dimissionato Marino: “una città funziona se il sindaco riesce a far girare gli autobus, a mettere a posto il verde pubblico, a sistemare qualche strada e qualche buca”. Interessante chiarimento in materia di “buongoverno” di una città. Sempre si riconosca che Salerno, da 20 anni a questa parte, non lo ha avuto.