La camorra dei radical chic

Radical chic

Come dar torto a Saviano? La camorra è dappertutto. Anche il più autorevole esponente politico campano l’ha confermato riferendosi al vizio di alcuni giornalisti che si dimenano come palloni gonfiati. Di questi violenti “verso gli esseri umani” che distruggono “la vita di una famiglia sul nulla” ve ne sarebbero folte schiere, addirittura un’intera redazione che produce informazione per la Tv di Stato. E non è bello che questo accada. Bisogna esprimere solidarietà e ricordare ai cittadini di non comprare i quotidiani (meglio acquistare una zeppola) e oscurare i canali che gettano discredito sui vertici istituzionali della Regione. E che diamine! Ma poi dico io questo atteggiamento camorristico da dove lo hanno preso? E poi, perché accanirsi verso una figura di così alto spessore politico? Sotto sotto vuoi vedere che c’è una lobby radical chic, di insopportabili gagà scansa fatiche, nullafacenti e consumatori abusivi di ossigeno, invidiosi delle capacità altrui? Noi li conosciamo questi aristocratici “de noialtri” che si imbucano nei salotti borghesi seminando zizzania e discordia tra le persone dabbene. Si guardano intorno e sputano sentenze: uno è amico di Cosentino, un altro del sindaco di Nusco, quello è stato condannato o sospeso e quell’altra è indagata per voto di scambio. Uno si arrovella da mattina a sera per trovare i soldi destinati alla funicolare e loro, quelli della lobby, ti guardano con sufficienza. Si prova a risolvere il problema del Crescent, spendendo i soldi della Ue, peraltro sottoutilizzati, e tutti a gridare allo scandalo. E già, mo bisogna chiedere il permesso al Tribunale per gettare un po’ di cemento e sanare qualche crepa. Chiamiamo pure gli scienziati della Nasa e chiediamogli un parere cosmico.

Per anni si lavora indefessamente e qualche sfessato si mette a fare i filmini sulle opere incompiute. Ma che vogliono ‘sti quaquaraquà, il loro unico scopo nella vita è abbinare i calzini alla camicia. Se la menano con quell’aria di “sottuttoio” e scrivono profluvi di panzane e corbellerie. Fingono di essere persone normali per farsi accettare da qualche comitiva. All’inizio stanno al gioco, ma poi la loro natura emerge con forza e giù con le critiche: si realizza un sottopasso e invece di riflettere sull’utilità dell’infrastruttura si mettono a guardare l’acqua piovana stagnate che ne impedisce l’utilizzo. Ciucci e pure presuntuosi. E non parliamo se si mette mano alla sanità. Apriti cielo. Si rispettano i patti, si aiutano gli amici e questi a lagnarsi, come cani latranti, sul perché e sul come. Basta, basta, basta! Vanno ridotti al silenzio. Questa lobby è peggio della mafia e a furia di scrivere articoli e di propugnare servizi televisivi, di bassa propaganda antipopolare, qualcuno rischia anche di crederci. Ha ragione il Presidente del consiglio, tutti gufi. Vanno messi alla gogna come quell’affannato mentale che osato scarabocchiare il tek di Santa Teresa. Pure contro la Giunta si sono scagliati. Ma come, si è lavorato rapidamente alla composizione di una squadra impeccabile, silenziosa e mansueta, senza grilli per la testa, né manie di protagonismo e costoro che fanno? Ridacchiano per i corridoio di Palazzo S. Lucia non accorgendosi nemmeno di avere accanto tecnici di valore nazionale. Imbecilli! Alfano, insieme ai rom, dovrebbe prendere provvedimenti contro questa genia malsana che si è insinuata nelle pieghe della società come un fattore costitutivo della nazione. Altro che prevenzione, qui ci vuole una vasta operazione di repressione, di sradicamento del parassitismo radical chic. La ruspa di Salvini, oltre alle roulotte, dovrebbe abbattere i palazzi in cui questi animali si annidano copulando e moltiplicandosi. Esseri abbietti che non si guardano allo specchio per non sprecare saliva. Dovrebbero fare la fine di San Bartolomeo in Armenia. Non bisogna perdere neanche un minuto, perciò ha fatto bene il governatore ad aumentarsi lo stipendio: la lotta è impervia e merita un impegno costante in prima linea. La battaglia contro la camorra in doppio petto dei radical chic va affrontata a muso duro con piglio autoritario. Attenti a voi omuncoli dai modi effeminati, stiamo arrivando.