L'intricata vicenda del Pd Scafati alle porte del congresso regionale

Partito_Democratico_SimboloLa questione del Pd scafatese è alquanto complessa e spinosa, ecco perché si rende indispensabile procedere per gradi.

Punto uno. Per il congresso regionale del Partito democratico, la città di Scafati ha messo in campo ben due candidati - il deputato Guglielmo Vaccaro e il componente della segreteria nazionale dei Gd Michele Grimaldi - che, già in corsa da alcune settimane (in verità, Grimaldi si è anticipato, annunciando la sua decisione a novembre 2013), si riscaldano i muscoli non risparmiando stilettate reciproche. Poi è arrivata la terza candidata, in quota Renzi, la deputata e membro della commissione Giustizia Assunta Tartaglione. Ma Grimaldi e Vaccaro - che sono stati molto vicini politicamente, tant'è che l'idea di proporre Grimaldi come espressione del centrosinistra da opporre a Pasquale Aliberti, arenatasi nelle trame intricate delle primarie cittadine del dicembre 2012 (che videro la vittoria schiacciante di Corrado Scarlato, il quale però, nel decidere successivamente di fare un passo indietro, aprì la strada alla candidatura di Vittorio D'Alessandro), partì nel 2011 proprio su indicazione del deputato Vaccaro e dell'allora consigliere comunale Giuseppe Vitiello - hanno continuato a battibeccare e a punzecchiarsi vicendevolmente, quasi incuranti di colei che al momento sembrano percepire come un mero 'terzo incomodo' sul ring che in questo match li vede avversari. Ma poi, nell'incessante turbinio dei botta e risposta al vetriolo - tra cariatidi, paracadutati e via dicendo -, in un sottile gioco perverso a chi colpisce più a fondo, si è fatta strada insistente la proposta di un confronto pubblico tra i tre candidati. Grimaldi ha lanciato per primo la sfida, raccolta in un lampo da Vaccaro. Poi l'appello al segretario provinciale Pd Nicola Landolfi ad organizzare a Salerno l'atteso appuntamento. La Tartaglione non si è ancora espressa in merito.

Intanto (e questo è il punto due), a Scafati la tensione nel circolo cittadino del partito sale, in un succedersi di congressi di partito (provinciale e nazionale) che hanno aperto la strada a scenari a dir poco stucchevoli, come la rissa sfiorata trai due candidati a sindaco. La vicenda del Pd scafatese, certo, è sofferta: parte da un dopo elezioni (diciamo che partirebbe molto prima, dalla contrastata gestione Monaco-De Francesco poi naufragata nel doloroso travaglio pre elettorale, che ha portato alla corsa di due candidati) che vede il commissariamento del partito su diktat della commissione di garanzia provinciale - dopo una serie di sospensioni per chi, da iscritto, si era candidato fuori dal partito - e del segretario provinciale che impone a Salvatore Forte di raggiungere la 'piccola Venezia' per vegliare sulla 'salma', magari sperando in una resurrezione, affidandogli il mandato (miseramente fallito, direi) di traghettare il partito fino al congresso cittadino con l'obiettivo di unire le anime, riavvicinare l'area di Nicola Pesce, portare dentro Michele Raviotta, consolidare l'asse Pnb-D'Alessandro. In questi mesi, gruppi di lavoro, festa del partito e caminetti non sono riusciti a far partorire un granché, salvo un giro vorticoso di veleni, malignità, scontri e porte sbattute, tutto nella prospettiva dei giochi da farsi per il congresso cittadino e con la pesante zavorra della lacerazione, non risanatasi, maturata dopo le amministrative con la coalizione di Pesce - coalizione a quel tempo 'renziana' -, che ora compatta si schiera con Vaccaro. Dalla parte di Grimaldi, invece, una parte del circolo, con Giuseppe Vitiello e Luciano Izzo in testa. Il resto con Assunta Tartaglione. Per lei è già al lavoro il consigliere comunale del Cotucit Michele Raviotta - in sintonia con il segretario provinciale, riferimento dell'area deluchiana e collaboratore dell'europarlamentare Pino Arlacchi - e gli iscritti del comitato, attivi anche nei congressi precedenti. Ma all'orizzonte si prospettano burrascose tempeste. Chi voterà chi? Chi tradirà chi?

I congressi si intrecciano, non c'è dubbio, tanto che a Salerno si è deciso di posticipare quello cittadino di Scafati a dopo il congresso regionale, in pratica al mese di marzo. C'è tutto il tempo per posizionare le pedine, anche in base alle strategie messe in campo al regionale. Certo, il fatto che siano scafatesi due candidati segretari regionali acuisce e allontana ulteriormente un possibile percorso finalmente unitario in vista del congresso cittadino.

 

Se Vittorio D'Alessandro e Marco Cucurachi siedono in consiglio comunale, la segreteria cittadina sarebbe di diritto spettata al gruppo di Michele Grimaldi, gli attivisti del movimento Primavera non bussa. Da qui si è aperto un sentiero che sembrava voler condurre speditamente a Regina Ada Scarico. Ma le voci contrarie - e i sussurri o i musi lunghi - sono state fin troppe e nei mesi si sono fatti strada altri nomi - come quello dell'ex segretario Enzo Somma -, generando un vigoroso scontro tra i sostenitori di un segretario 'di rottura' e quelli di uno 'moderato'. Pare che l'area che sosterrà Vaccaro al congresso regionale si compatterà sul nome della Scarico (che, come già detto, è espressione di Grimaldi e Vitiello) al cittadino. Ma questo si vedrà. Di certo il mistero s'infittisce intorno ai due consiglieri comunali, i cui movimenti su entrambi i congressi imminenti appaiono criptici - per usare un eufemismo - anche ai più attenti.
La novità è il progressivo esaurimento del commissariamento, per indiretta ammissione del segretario Landolfi che - anche in funzione autocritica - nell'ultima assemblea provinciale ha ribadito di volersi direttamente occupare dell'unità e della rigenerazione profonda del partito nell'agro, a partire da Scafati e Nocera Inferiore.

A Scafati, dove le lancette sembrano drammaticamente ferme alle elezioni amministrative, il nuovo corso della segreteria provinciale dovrebbe, insomma, girare pagina e provare a portare nel Pd, oltre al centro sinistra, tutte le forze e le espressioni che si pongono in contrapposizione all'attuale governo della città. Un'aspirazione impegnativa.
E dall'assemblea provinciale arriva un segnale distensivo in riferimento alle lotte interne, comprese quelle di Scafati e dell'agro: "E' ora che finiscano i vecchi contrasti nel partito. Siamo al lavoro per tenere insieme tutte le forze alternative alle destre".