L'Arechi? Il Comune lo affidi alla Salernitana

Improvvisamente?!!, un giorno di mezza estate abbiamo scoperto che il manto erboso dello stadio Arechi di Salerno, quello che solo alcune settimane fa era stato premiato come il terzo miglior terreno di gioco della categoria, non era più lo stesso. Un virus? La società granata che gestisce il prato ha nicchiato, preferendo tacere sull’argomento. Ma quando foto ed immagini hanno incominciato a rimbalzare da un punto all’altro del web, la questione è diventata finalmente di dominio pubblico. Inizialmente c’è stato un rimpallo di responsabilità, come spesso accade in questa nostra Italia, ma mentre il medico studiava, Comune di Salerno e Salernitana, l’ammalato si avviava verso l’ultimo respiro. Così, quello che poteva e doveva essere un agosto granata, con amichevole di lusso per presentare l’undici alla tifoseria, ma in questo caso i calciatori sarebbero stati veramente poco più di undici, e successivo esordio ufficiale in Tim Cup si è trasformato, invece, in un esilio forzato e anche ingiustificato, vedi Gubbio, che ha portato la Salernitana lontano dalla sua gente. In campo sono scesi anche i sindacati di CGIL e CISL, eppure mi piacerebbe vederli così determinati dinanzi a quest’Esecutivo per difendere i pochi interessi che ancora sono garantiti ai lavoratori, rivendicando i danni economici che questa “cattiva gestione del manto erboso ha causato alle casse del Comune”. La Salernitana, invece, dopo “il proficuo incontro” avvenuto tra il co patron Marco Mezzaroma e il Sindaco Vincenzo Napoli, - l’Arechi, rassicurano, sarà pronto per l’attesissimo esordio casalingo con il Verona -, ha annunciato di voler sporgere denuncia contro ignoti perché “si potrebbe trattare di un’azione dolosa”. Rabbrividisco pensando che nel merito di una vicenda sportiva, ma che oramai rappresenta semplicemente un aspetto dell’economia cittadina, se ne occupino i sindacati. Ma potrei inorridire se si dovesse scoprire che a ridurre il manto dell’Arechi in queste condizioni sarebbe stata la mano di una mente criminale. Ma perché mi sono tuffato copiosamente in questo torbido discorso che, ahinoi, potrebbe approdare sulla scrivania di un magistrato? Semplicemente perché spinto dalla voglia di rilanciare un pensiero ben radicato, di cui ho già scritto su questa modesta rubrica. A Salerno è necessario pensare a dare corso ad un progetto sportivo importante. Allora se a mio modesto avviso, ancora oggi sarebbe fondamentale che questa società si impegnasse a dare vita ad un centro sportivo dove allevare un importante settore giovanile, per poi diventare un punto di riferimento per il Sud del Paese, più che a dibattere se e quanto importante possa essere l’allestimento di una squadra che lotti per i play off o play out. Il Comune di Salerno e la proprietà granata discutano seriamente di gestione dello stadio Arechi. Il Comune affidi, definitivamente, la gestione dell’impianto, con obbligo di manutenzione ordinaria e straordinaria dello stesso alla Salernitana per almeno cinquant’anni, rinunciando a qualsiasi tipo di guadagno ma con l’unico vincolo di rimanere il proprietario della struttura che potrebbe decidere se affidare o meno l’impianto nel caso l’attuale proprietà dovesse passare la mano. In questo modo sul bilancio Comunale non graverebbero le onerose spese di gestione, denaro che potrebbe essere impiegato per altre questioni, ma ci si potrebbe vantare di avere in città una struttura sportiva all’avanguardia. Si lasci poi la società granata libera di poter realizzare all’interno della stessa ristoranti, alberghi, museo granata, centro commerciale o quello che possa servire al calcio salernitano per raggiungere livelli di eccellenza.