'Io no' alla violenza sulle donne

155953_509296629088758_1907438134_nSale al 15% la stima europea di donne che hanno subito abusi dopo i 16 anni.
Stalking, stupri, violenza domestica, omicidi. I dati diventano sempre più allarmanti e la battaglia contro il fenomeno della violenza sulle donne non ammette cedimenti.
La mobilitazione si amplia.
Bello vedere che tanti uomini famosi abbiano deciso di mettere il proprio volto al servizio di iniziative di sensibiliz-
zazione su questo tema. Moni Ovadia, Nicola Zingaretti, Francesco Totti e Francesco Arca sono solo alcuni tra gli illustri testimonial della nuova campagna contro la violenza sulle donne lanciata dal Gio-Osservatorio interuniversitario di genere. Hanno accettato di farsi fotografare con la maglietta rossa o bianca legata all'iniziativa.
“Io no” alla violenza sulle donne: questo è il nome dell'iniziativa promossa dal Gio, dopo i risultati dello studio 'Metodi, strumenti e buone pratiche nell'ambito della violenza domestica' realizzato quest'anno da Mariella Nocenzi e Laura Moschini e dal quale emerge che si fa pochissima prevenzione, sia tra i giovani che tra gli adulti, e che l'attenzione risulta puntata al massimo sulla fase dell'accoglienza e del supporto post violenza.
Ma il fenomeno della violenza sulle donne deve necessariamente essere combattuto alla radice. Partendo dalla scuola, innanzitutto, lavorando sui ragazzi, alimentando in loro il rispetto nei confronti delle donne, allontanando il concetto di donna 'oggetto' o 'possesso' di cui si posa disporre come e quando si vuole a proprio piacimento, ostacolando una percezione della donna che possa avere effetti negativi.
L'impegno si continua, poi, combattendo i segnali mandati dai media, responsabili di un uso strumentale del corpo femminile, per i quali l'unica immagine significativa della donna è quella ammiccante, sensuale, provocatrice, più ancora degradata e mercificata. Una donna la cui unica forza è la bellezza, a cui non è richiesto l'uso del cervello.
La violenza sulle donne continua nonostante l'adozione dei piani nazionali antiviolenza. Non bastano gli strumenti di cui disponiamo. Bisogna incrementare l'impegno a tutti i livelli. Anche l'attivismo anonimo si è rivelato efficace contro spot o campagne pubblicitarie ritenute gravemente lesive della dignità delle donne.