Il sogno di Tonino: Bassolino sindaco di Salerno

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“Ho fatto un sogno”. Così mi saluta Tonino, senza neanche un buongiorno. “Ho sognato che Bassolino si candida a sindaco”. “Tonì – rispondo – questa veramente è cronaca”. “E qui ti sbagli – ribatte – perché era candidato a Salerno e non a Napoli”. Comincia a raccontare: “Allora, Totonno mi chiama e mi comunica che si vuole candidare a qui perché ha bisogno di nuovi stimoli per guardare all’Europa e al Mediterraneo. Tu hai capito? Bassolino mi ha telefonato per chiedere il mio contributo, che dovevo fare? Gli ho detto: “Anto’ se ti candidi io faccio un passo indietro e ti sostengo”. Così ci siamo incontrati per discutere del programma elettorale. L’ho visto in forma”. Interrompo: “Infatti, dovrebbe continuare a godersi la pensione, visto che almeno lui ce l’ha”. “Insomma, cominciamo a confrontarci e lui espone come un fiume in piena: “Prima di tutto bisogna estendere piazza Amendola a tutto il tratto di via Roma realizzando una grande piazza pedonalizzata comprendente la villa comunale con un sottopasso per il traffico veicolare. Un’agorà cittadino come incontro tra la parte monumentale e il borgo dei pescatori. Poi il Crescent deve andare giù e, possibilmente, tutti gli edifici che ostacolano la vista del mare. In quella zona, con le dovute cautele, dobbiamo realizzare un Aquarium, a forma di sfera, in vetro e acciaio lucido per riflettere da una parte il mare, dall’altra il verde delle colline con il profilo della fortezza.

Dobbiamo spostare la caserma D’Avossa nella ex zona industriale e trasformare quella esistente in un parco urbano che sana la frattura tra Torrione alto e Torrione basso. Una simile operazione cambia il destino di tutta la zona orientale. Per le incompiute ci faremo aiutare dalla Regione, vedrai che lo faranno; altrimenti se non si trovano i fondi pubblici si vedono le quote ai privati con un bando europeo, per tenere a bada gli appetiti locali. Per l’aeroporto ho intenzione di procedere speditamente con l’assegnazione ad una grossa compagnia anglosassone alla quale, in compensazione al canone di gestione, si può chiedere di adeguare lo scalo per aumentare la capacità di traffico. Le tasse dovranno essere tagliate con una serie di misure di carattere amministrativo: chi collabora alla manutenzione della città, sia nei suoi aspetti di decoro, sia in quelli funzionali, avrà da subito uno sconto, poi, pian piano, mettendo mano al bilancio e tagliando tutte le spese inutili nel giro di tre anni potremo addirittura immaginare un abbassamento definitivo dell’aliquota. Il bilancio dovrà essere comprensibile e sarà presentato prima alla città e poi si passerà all’approvazione del Consiglio. Tutti i risparmi effettuati saranno investiti in servizi sociali finanziando un piano d’azione realizzato a partire dalle esigenze reali emerse in un dialogo proficuo con il volontariato, le parrocchie e gli operatori sanitari. Nella fascia tra il Paradiso di Pastena e la collina di Giovi faremo nascere decine di orti urbani promuovendo i prodotti d.o.p. delle colline salernitane con marchio ad hoc. Inoltre, commercianti, albergatori e B&B potranno avere diritto a sconti e servizi se si consorzieranno e finanzieranno la promozione turistica. Così come le associazioni culturali dovranno partecipare alle scelte della programmazione cittadina e alla gestione degli spazi. Infine la metropolitana è troppo costosa, meglio tornare a investire nel Cstp modificando, però, l’organizzazione delle linee. Ci sarebbero tante altre cose ma le affronteremo passo dopo passo”. Finito il racconto Tonino mi domanda: “Marcè vuoi fare parte della squadra?”. Rimango interdetto: “Si come no, la una squadra da sogno! Tonì, ma sei impazzito?”, e lui: “Marcè, ma tu non sogni mai?”.