Il governatore di Campania Felix

expo 1Napoletani? Fatevene una ragione. Avete voluto De Luca  e ora rassegnatevi: vi tocca, almeno per un ventennio, il mantra della Campania buona. Noi salernitani ci siamo abituati,  venti anni di eruttazioni ci hanno stesi ma alla fine ci abbiamo fatto il callo. Il problema è ora tutto vostro. La terra dei fuochi? Un paradiso terrestre dove crescono fiori e pascolano felici le vacche. La disoccupazione? Un gruppo di sfessati cui bisognerà dare una lezione prima o poi. Lo spopolamento, i migliaia che abbandonano la regione? Viaggi di piacere per conoscere il mondo, come si usava nelle buone famiglie del’700. Il mantra fa capolino dal padiglione dell’Expo dove si illustra la Campania buona, con la delegazione dei salernitani trasferiti a Napoli e il seguito di giornalisti embedded,  alcuni pagati dalla Regione altri no, e sono questi i migliori, portavoce a spese proprie: riferiscono infatti al dettaglio i sospiri,  le digrignate e i risucchi stile Dart Fener del governatore, in una delle sue più riuscite interpretazioni. L’uomo ha infatti capito che il repertorio ha successo e da navigato istrione sfodera sulla platea del Decumano i suoi cavalli di battaglia: le spese a carico della Regione? Roba da ignoranti attivi, leggetevi Goethe; poi sfoderando dati scientifici inconfutabili,  dimostra che i prodotti campani sono eccellenti,  acqua aria e suoli sono incontaminati come le foreste pluviali dell’Australia, l’inquinamento riguarda  una piccolissima parte, un ettaro,  macchè, una zolla di terra, che già la sua task force sta ripulendo. Mica lo dice lui, lo dice l’istituto zooprofilattico, il Ministero della salute, l’Oms e il Corpo forestale dello Stato. Il solito guastafeste di Bassolino twitta sull'alluvione di Benevento, qualcun altro gli ricorda che siamo ancora ultimi in tante statistiche e allora il risucchio si fa più profondo: siamo la prima regione per il controllo dell’ambiente e sfido chiunque a dire il contrario. E zac zac due colpi di spada laser contro il malcapitato. La terra dei fuochi? Tempo due anni e sarà bonificata. Le ecoballe? Già partite. Bagnoli? Stanno facendo i tuffi. Perchè ora la sfida, per chi non lo avesse capito,  è nelle mani della Regione. E il codazzo ondeggia, fluttua, rimane soggiogato e stupefatto. I campi rom? Diventeranno campi romantici dove andranno le coppiette a sbaciucchiarsi al chiaro di luna e se qualche affannato mentale pensa di andare dal campo rom ad accendere qualche fuoco  ci penserà lui personalmente. A Milano lo hanno accolto a braccia aperte i centenari del Cilento, giunti in delegazione dai paesini sperduti del parco, dentiere nuove di zecca e scorta di pannoloni, li hanno portati tutti all’Expo dove cronache in stile anglosassone registrano lo straordinario evento:   loro lo vedono, si alzano in piedi, sorridono, hanno affrontato un lungo viaggio dalle terre natie al cuore pulsante della metropoli per testimoniare che qui si campa cent’anni. La expofolla è in visibilio, per l’emozione un centenario diventato di colpo un neonato come Benjamin Button, è saltato in braccio al governatore, gli ha gettato le braccia al collo e gli ha gridato, papà! E mentre la sua voce melodiosamente ringhiante riecheggia dal palco, arriva il commissario dell’istituto zooprofilattico che si chiama Limone  come un frutto della terra dei fuochi che illustra i campionamenti sui suoli e sulle acque fatti su 131 volpi, 700 lumache, centinaia di capre e api, tutte rigorosamente elettrici di De Luca ma per i risultati definivi bisognerà attendere l’alternarsi delle stagioni, ora siamo in autunno se ne parla in primavera. Ma la primavera campana è già in corso, e infatti dove sfila il governatore sotto i suoi piedi e gli altra ottanta del codazzo, spuntano fiorellini ed erba fresca, tra cui fanno capolino lumache che sbavano dal piacere di essere calpestate da cotanto uomo. Poi Limone continua: sì, c’era qualche traccia di diossina e pure un po’ di cadmo e di piombo ma poca roba,  quasi niente. Cadmo, ha digrignato il governatore? Un personaggetto, un affannato mentale, un ignorante attivo, ciò che è stato fatto in Campania, sfrigola, non è stato mai fatto nel mondo, nel pianeta, nell’ universo, siamo i primi per il controllo delle acque, la moltiplicazione dei pani e dei pesci e nella resurrezione dei morti. A breve, continua il governatore di Campania Felix, partiranno  altri strabilianti progetti: da tutto il paese, il pianeta e l’universo arriveranno milioni di  turisti per il “Tour dei miracoli”,  itinerario che si snoda tra la Madonna di Pompei, Padre Pio, la Madonna dell’Arco, San Gerardo, San Gennaro, i gigli di Nola e San Matteo che farà invidia a Lourdes e dove arriveranno investitori da tutto il mondo: un  nuovo miracolo economico. A questo punto i centenari sono caduti tutti in ginocchio gridando San Vincenzo!  e i paralitici hanno cominciato a camminare, i ciechi a vedere, i diabetici ad ingozzarsi di torte alla diossina e i celiaci di ogni ben di dio di carboidrati. E’ qui che il duro, spietato, implacabile governatore dagli occhi di ghiaccio, accarezzando la pelata di un vecchio, ha risucchiato commosso:  voi siete il futuro del paese, che la forza sia con voi. E dal capo gli sono usciti fuochi d’artificio che hanno illuminato, come il vulcano buono,  il decumano.