Il derby lo voglio vincere

Il derby non è una partita come tutte le altre. Per questo motivo non sarò politicamente corretto. Il derby, però, così come ogni altra partita, lo voglio vincere. Derby geografico? Se ne goda chi pensa che il derby calcistico sia solo quello del verde contro l’azzurro. Anche per quest’incontro partiamo sfavoriti. Meglio così, visto che tutti ben ricordiamo come si è concluso quello dell’andata con il Gabio che chiedeva al pubblico “ma che si sente?!!”. Si tratta di una partita a sé, anche se la salvezza dei granata non passa per il Partenio. I punti necessari per fare almeno “il quarantotto” sono da raccogliere soprattutto altrove. A Castaldo nel frattempo auguriamo di proseguire il suo personalissimo digiuno, e di “rosicare” ancora per novanta minuti, mentre eludiamo le dichiarazioni di opportunità nei confronti di Zito augurando, invece, al neo granata di realizzare il goal dell’ex. Il derby non è una partita come tutte le altre, ed io lo voglio vincere. Per questo voglio metterla anche sul piano dello sfottò. Ho inviato al mio amico e collega Gianluca Amatucci una bella foto di Heidi, ed un’altra del mister più amato del pianeta tale Oronzo Canà, al secolo Lino Banfi, che si rivolge alla grande promessa brasiliana Aristoteles, che indossa una casacca verde, chiedendogli di “lasciare l’Avillino per venire a giocare a Salerno”. Parola d’ordine: sdrammatizzare e sorridere anche della confusione che regna in casa granata, dove si sta svolgendo una vera e propria rivoluzione con scontri tra il pensiero albanese, meglio giocatori al di sotto dei venticinque anni, e quello del nostromo di casa nostra, meglio calciatori over trenta. Ma tutto questo perché non lo si è messo in atto a inizio stagione? Sarà come a Quarto, difficilmente scopriremo tutta la verità. Ma rimettiamoci a parlare di derby che vede contrapposti pisciaiuoli e pecorai. Solo ottocento biglietti per i marinai, che bei tempi quelli “degli ottomila al Partenio la nostra realtà”. Era un altro calcio non sottoposto a regole così rigide e spesso inutili. Però un bel derby anche a tavola, anzi mettiamola sul piano della grande cucina campana e pensiamo a del buon vino per dell’ottimo pesce o della irresistibile mozzarella di bufala. Si accettano suggerimenti. Parlavo di derby e sono finito in cucina, va bè mi son distratto un attimo!!! Nelle due Questure, però, non possono permettersi cali di concentrazione, si stanno preparando proprio come se dovessero andare in guerra. Ma quando cambieranno le cose? Nel frattempo questo derby se lo giocano anche i due splendidi bambini Armandino e Matteo. Il primo ha vinto la sua partita più importante, mentre adesso spetta a Matteo fare goal e noi tiferemo tutti insieme per lui. In fin dei conti è solamente calcio. Poi chissà. Se “Breda al 76°” lo potessimo sostituire con un altro fromboliere granata…….