Il calcio ai tempi di Paolo Valenti

Com’era il calcio ai tempi di Paolo Valenti? Bella domanda, ma la risposta difficilmente potremo trovarla. Tutt’al più possiamo ricavarne dei pareri. “Quando c’era Paolo Valenti” è un libro dello scrittore Andrea Pelliccia, edito da Absolutely Free. L’ho presentato nei giorni scorsi a Napoli, insieme allo stesso Pelliccia e a Marco Caiazzo del quotidiano La Repubblica alla Casa di U’, una ludoteca dove da qualche mese si possono presentare anche i libri grazie al lavoro di Valentina Castellano. Sono anni difficili per le librerie che chiudono una dopo l’altra. Ma com’era il calcio ai tempi di Paolo Valenti? Sicuramente si trattava di un calcio più atteso, visto che lo si poteva vedere in tv poche volte alla settimana. Adesso c’è n’è troppo e, spesso, anche di scarsa qualità. Non sarebbe il caso di mandare su Sky anche il campionato di serie C, la salvezza del calcio, soprattutto quello delle serie inferiori, avviene soprattutto seguendo altre strade. Una proposta? Il nostro Capitano Di Bartolomei aveva le idee chiare. “E’ necessario costruire strutture adeguate dove far crescere i ragazzi”. Anche di DiBa si parla nel libro di Pelliccia. Quelli degli anni ’80 erano anni in cui si poteva avere un contatto diretto e senz’altro più genuino con i protagonisti, senza troppi filtri direttamente negli alberghi o all’interno degli spogliatoi. Gli scandali di questo calcio sono rimasti tali, è vero, un tempo era il calcio scommesse ora calciopoli, ma quelli erano anni vissuti con meno assilli e più tranquillità. Calciatori meno protagonisti e giornalisti meno tifosi e più professionali. E il grande DiBa che chiedeva chiarimenti agli arbitri con le mani sempre dietro la schiena. Altri tempi che sembrano volati via per sempre. Che squallido spettacolo abbiamo assistito al termine della finale di ritorno dei play off promozione tra Frosinone e Lecce. Non c’è nulla da fare, i protagonisti del calcio non ne vogliono sapere di impegnarsi per costruire uno sport meno violento. Vergogna. Lotito e Mezzaroma conduceteci al più presto lontano da questa dimensione così mediocre.