Grazie Mister Menichini

Non lo so perché o, probabilmente, ne conosco fino in fondo la ragione. Sono qui, a quest’ora della notte a scrivere, dinanzi al mio computer con la tv che trasmette, ancora, le partite in differita di quest’Europeo di Francia. Scrivo, ma chissà che cosa. Mio padre mi ha insegnato cosa sia il sentimento della riconoscenza. E allora ci provo, senza falsa retorica, ad esprimere il mio grazie. Forse qualcun altro mi verrà dietro, condividerà queste parole soprattutto nel merito. In questa vita non c’è riconoscenza, qualcuno sarà d’accordo con me? Allora anche se adesso sembra andar di moda l’idea che gli allenatori contano poco, ovvio che se non hai buoni calciatori con quali ingredienti la prepari la minestra?!, ci corre l’obbligo di ringraziare il Mister Leonardo Menichini. Che strano mistero la vita: vinci un campionato e per quello successivo, quando erano in pochi a crederci, vieni richiamato, dopo l’esonero estivo, riuscendo a salvare la nave che affonda, ma nessuno pensa sia giusto poterti offrire una nuova possibilità. Anche questa volta mister siamo giunti ai saluti. Che dire, noi siamo quelli che preferiamo far parlare i fatti: un campionato vinto e la salvezza in quello successivo. E poi tanti record da annotare nell’almanacco. Va bene, è giunto il tempo di guardare avanti anche se il prossimo futuro mi riporta indietro con i ricordi. Mister Menichini non ho sempre condiviso le sue scelte, ma mi sarei immaginato di camminare insieme per almeno un altro campionato. Altrettanto non comprendevo chi si dilettava a contestarla proprio mentre si stava vincendo il campionato, mentre con il suo successore si è preferito soprassedere anche quando la situazione si era fatta insostenibile. La riconoscenza non è un sentimento che appartiene a questo mondo né, tantomeno, a quello del calcio. Niente da aggiungere mister se non un grazie per aver contribuito al raggiungimento di questa serie B. Buona fortuna.