Geulincx. Quando l'uomo è uno sputo nell'universo

E voi che vi affannate a collezionare cariche e soldi, a calpestarvi l’un l’altro, a passare metaforicamente sui corpi di chiunque ostacoli i vostri percorsi ; voi che sempre più spesso offendete una natura umana che vi vorrebbe più uomini e meno animali; voi, sì, proprio voi, sapete che già nel Seicento c’erano pensatori che vi consideravano poco o meno che niente, quasi uno sputo nell’universo?Uno di questi era Arnold Geulincx, filosofo olandese nato ad Anversa e morto appena quarantacinquenne a Leida, di fede calvinista. Ebbene, Geulincx, di solito poco considerato nei manuali di filosofia (del resto non si può mica perdere tempo e lavoro sui presunti minori, è più facile e comodo parlare sempre dei soliti), dovrebbe invece essere famoso ma per un motivo negativo. Nel risolvere i problemi legati al dualismo cartesiano tra anima e materia corporea – “come può l’anima, incorporea, agire sul corpo, che invece è materiale?”, si chiedevano via via in tanti – Geulincx e i cosiddetti “occasionalisti” affermarono  che non è l’anima ad agire sul corpo e che neppure i pensieri trovano la loro spiegazione e origine nell'anima stessa; l’unico ente capace di creare e comandare, infatti, è solo Dio, mentre la volontà umana ha una sola funzione, quella di condurre eventualmente l’uomo all’errore quando si contrappone all’azione voluta da Dio.

Secondo queste teorie, dunque, sia gli atti conoscitivi - le idee - sia le azioni pratiche, non sono che semplici occasioni per l’intervento di Dio. Di qui il termine “occasionalisti”. Di qui una teoria davvero folle, che riduce l’uomo e tutte le sue azioni a niente più che “occasione” per consentire l’intervento di Dio. Ancora più sintetico: quando l’uomo agisce bene è perché si conforma alla volontà divina, quando sbaglia, è colpa sua.

Il concetto ha lo stesso cattivo odore della magistrale truffa sul libero arbitrio, che serve a non spiegare come mai Dio consenta il male. Soprattutto dimostra come per tanto pensiero del passato, soprattutto a sfondo religioso, l’uomo – anche quello che ancora si affanna a primeggiare sugli altri – sia stato sempre e solo, appunto, uno sputo nell’universo.