Francia. L'ordinanza del sindaco di Lhéraule obbliga alle buone maniere

05Sarà pure un paesino di appena 185 abitanti quello in cui il sindaco Gérard Plée ha deciso d'intraprendere una battaglia contro i maleducati, ma l'iniziativa che parte da Lhéraule, località vicino a Beauvais, in Piccardia - di certo più conosciuta perchè ci atterrano i voli per Parigi della Ryanair - merita il giusto risalto.
E, perché no, se ne potrebbe trarre ispirazione anche in Italia.
Stanco della cattiva educazione e dei saluti mancati, il primo cittadino di Lhéraule ha deciso di porre fine a questo malcostume ed ha emesso un'ordinanza che obbliga per legge a salutare quando si arriva al Comune.
Chi non saluta è costretto a uscire e rientrare dicendo 'bonjour'. Ed è obbligato a farlo, pena il mancato ingresso nel palazzo comunale. "L’educazione verso gli altri è la prima forma di rispetto verso la persona e la condizione della tranquillità della vita fra cittadini", si legge nella premessa dell'ordinanza affissa sul portone del municipio.
Una sola eccezione è concessa: per i casi di forza maggiore e nei giorni di elezioni o celebrazioni di matrimonio.
I francesi sono pignoli, si sa. Ci tengono a certe cose. Anche se in Francia, bisogna dirlo, non esiste una legge che obbliga a dire 'bonjour' o 'merci'.
D'altra parte, le regole dettate dal galateo vengono facilmente dimenticate un po' dappertutto. E questo non va affatto bene. L'educazione non passa di moda. E' una questione di rispetto verso gli altri e verso se stessi.
Fatto sta che il sindaco Plée non sia riuscito con la sua iniziativa, pur garantendosi grande clamore, a riscuotere successo in paese. Per niente. Anzi, gli abitanti di Lhéraule, a cui questo sindaco già sembra non stia particolarmente simpatico, hanno reagito all'ordinanza con molta contrarietà.
I rapporti tra amministrazione e cittadini sono destinati ad inasprirsi, dunque, se si considera che proprio il sindaco non abbia esitato a pubblicare accanto all'ordinanza una nota esplicativa indirizzata "agli eterni malcontenti, rancorosi, perseguitati e altri brontoloni". Vedremo cosa accadrà.
Ma da noi, a quando una crociata in difesa delle buone maniere?