Festa all’Arechi

Le immagini che abbiamo tutti potuto ammirare dallo stadio Arechi e che possono essere applaudite, grazie al web, dai tifosi granata e dagli sportivi di tutto il mondo, hanno commosso sia i calciatori con lo staff tecnico ma soprattutto noi che da sempre abbiamo deciso di amare, incondizionatamente, la Salernitana. Una coreografia da brividi, hanno raccontato le cronache, realizzata dall’ineguagliabile curva Sud. Colori granata, la bandiera sudista, che per quei ragazzi rappresenta l’attaccamento a un’identità meridionale, con l’immagine di Carmine Rinaldi, “il Siberiano”, indimenticabile capo ultrà. Per poi passare all’anello inferiore con una striscia con la quale si è rappresentata la città, compreso il Crescent, poggiata su un mare azzurro dal quale sono affiorate le immagini di Ciro Alfieri, Vincenzo Lioi, Giuseppe Diodato e Simone Vitale i quattro ragazzi morti nel rogo del maledetto treno che faceva ritorno nel maggio del 1999 dall’infausta trasferta di Piacenza. Salerno non dimentica, nemmeno nei giorni di festa, un lutto che ha congelato la passione o la voglia di seguire la squadra del cuore dalle gradinate dello stadio ancor di più di quanto hanno saputo fare la tv e i fallimenti sportivi. Ma c’era da aspettarselo che la tifoseria, “compresa quella occasionale”, rispondesse in questo modo, proprio per far comprendere alla società granata che al di là di qualsiasi criticità Salerno è una piazza che ha fame di grande calcio e che ha fatto bene ad investire e a credere in questo progetto. Anche il patron Lotito, sempre più freddo rispetto al socio Mezzaroma, si è finalmente dichiarato soddisfatto suggellando, è un messaggio mandato al pubblico, un nuovo accordo con il sindaco De Luca con il quale si è abbracciato proprio nel settore tribuna. Chi però ne esce veramente vincitore da questa giornata è il Primo Cittadino salernitano, proprio colui che aveva deciso di affidare la Salerntiana, poco meno di due anni fa, al duo Lotito-Mezzaroma. La classe dirigente locale sa bene che investire sulla Salernitana significa, in caso di positive affermazioni sportive, blindare il consenso che ritornerà utile nel quotidiano e nella tornata elettorale. A Salerno è sempre stato così. I colori granata per la politica hanno rappresentato una vera e propria macchina di consenso. Ma De Luca ha ricevuto qualcosa in più, forse inaspettata ma nella quale confidava molto. I tifosi hanno disegnato nella striscia che ha rappresentato la città anche il Crescent dimostrando, così, che la Salerno capace di condizionare gli umori di una piazza che desidera panen e circens è dalla sua parte, e che è pronta ad accettare l’idea di città disegnata dal Sindaco in cambio di una squadra vincente che poi, come ben sappiamo, nel capoluogo da sempre è stata capace di avvicinare o ammorbidire posizioni considerate molto distanti.
La città che ho sempre preferito è fatta di servizi efficienti, cultura e poco cemento. La Salernitana, poi, l’ho sempre voluta in serie A. Un sogno che con questa società, a breve, potremo realizzare.