Fate Presto

Fate presto, perché a quanto pare il tempo a disposizione è veramente esiguo. Fate presto, non risultano indigeste le sconfitte, ma il modo in cui questa squadra le consegue. In campo bisognerebbe metterci quella grinta che ai calciatori granata, o gran parte di essi, in questo momento manca. Si tratta di limiti tecnici e caratteriali o lo spogliatoio ha deciso di remare contro mister Torrente? Fate presto a far comprendere, per l’appunto, proprio a Torrente che i giocatori a sua disposizione non sono gli interpreti giusti per giocare il 4-3-3. Il sottoscritto, da questa modesta tribuna, lo ripeterà fino alla noia. Anche al Picco di La Spezia Torrente li obbliga a giocare con questo modulo sciagurato, salvo poi convergere ad un più equilibrato 4-3-1-2 dopo una ventina di minuti circa, smentendo così la propria scelta iniziale. Fate presto, qualcuno glielo faccia comprendere che dopo aver detto addio al piccolo sogno chiamato Olimpico, la classifica è oramai pericolosa, che non si possono più accettare passi falsi e che bisogna ritornare a fare risultato pieno costi quel che costi. Fate presto, qualcuno scuota dal torpore questa squadra che contro i bianconeri spezzini ha tirato nello specchio della porta una sola volta, mai durante i venti minuti giocati in superiorità numerica. Fate presto, si chieda ufficialmente al designatore degli arbitri di fermare per qualche mese il guardialinee Lo Cicero reo di non aver segnalato due evidenti fuorigioco in occasione delle due reti spezzine. Fate presto, perché anche il direttore di gara, il signor Cervellera, non ha concesso un evidentissimo calcio di rigore per fallo su Coda. Poco centrano, riferitelo ai commentatori Rai, l’uso sbagliato dei tacchetti. Fate presto, perché noi tifosi siamo stanchi di assistere ad arbitraggi del genere che durante la gestione Lotito-Mezzaroma hanno avuto inizio dal momento in cui scendeva in campo il Salerno Calcio. Preferisco sempre dribblare con i commenti sulla direzione arbitrale, e questa partita l’avremmo persa comunque, ma al Picco gli uomini in giacchetta gialla hanno indirizzato ben presto la gara con scelte oggettivamente sbagliate. Fate presto, perché non possiamo più aspettare che arrivi Babbo Natale. Addirittura Maurizio Casagrande ha disorientato un po’ tutti perché sostiene che “non arrivi più da nord”. Fate presto, perché potremo ritrovarci dinanzi solo ad un ammasso di macerie frutto di un terremoto estivo. Fate presto, perché noi tifosi siamo delusi ed infuriati.