Come in un film. Part two

imagesNHEISF39Come aveva immaginato, per Charlotte fu estremamente piacevole e rigenerante poter spettegolare simpaticamente con le sue amiche ritrovate e fantasticare sulle mete esotiche più gettonate dove trascorrere le seppur fugaci vacanze estive, già così vicine. La sua mente si svuotò da ogni preoccupazione, il grigio si affievolì.
Tornò a casa contenta, Charlotte, appagata e serena. Sentiva di aver voglia di fare tante cose, di scrivere, di tornare alla luce. "Posso ricominciare a vivere? - si chiese -. Ce la farò?".
La notte passò in un lampo. Fece tanti sogni e dormì profondamente.
Era da sola in un campo immenso e correva libera, baciata dal sole e con le braccia spalancate, per prendersi tutto il calore. Correva nel vento, sorridendo, verso la luce.
Al mattino tutto le apparì più luminoso.
Le sue ansie non erano sparite, eppure tutto le sembrava meno greve. Avrebbe affrontato le difficoltà a muso duro, con la testa alta, si diceva rincuorandosi.
Charlotte sentì bussare alla porta. Era sua madre. Le aveva portato un libro, ma era solo una scusa per accertarsi che sua figlia stesse bene. Non era abituata ai silenzi prolungati e nell'ultimo periodo si era accorta che qualcosa aveva turbato l'animo della sua Charlotte.
"Cos'hai ? - le chiese mamma Pauline - Non ti riconosco più. Sei assente, vivi isolata. Non sai quante volte ho pensato di cercarti, di chiederti se avessi bisogno di me. Mi manchi quando non ti vedo e sono preoccupata per te".
"Non sono stata bene, mamma - le rispose di getto -. Avrei voluto dirtelo, chiederti aiuto, ma ho preferito tenerti fuori dal mio malessere". Ci pensava, Charlotte, mentre parlava con sua madre, e già - che strano - le sembrava di vedere quel mostro scomparire, affievolirsi pian piano.
"Non so cosa mi abbia preso, ti confesso, mamma. So solo che è stata dura. Sono caduta in un pozzo e non trovavo appigli. Ora mi pare di sentirmi meglio, puoi stare tranquilla. Credo di essere in risalita, almeno spero".
Charlotte sorrideva a sua madre e quel sorriso le veniva da dentro. D'improvviso, tutto il peso della sofferenza interiore che tanto aveva gravato su di lei si andava alleggerendo.
"Ho fame! - esclamò soddisfatta a mamma Pauline - Andiamo a mangiare una pizza insieme? Voglio raccontarti un po' di cose che mi sono successe". Si abbracciarono a lungo. Quella stretta valse più di mille discorsi. Mamma Pauline capì che la sua visita era stata fatta al momento giusto. Aveva ascoltato il suo cuore.
Al suo ritorno a casa, avrebbe rassicurato anche suo marito - pensò Pauline - che aveva preferito lasciarle sole e libere di aprirsi l'una con l'altra, come solo una madre con sua figlia possono fare, ma fremeva per sapere.

*Qualsiasi riferimento a fatti o persone reali è puramente casuale