Com'è triste Salerno in agosto, tra "panzane" e rifiuti

agostookCom’è triste Salerno in agosto. Nella città di mare dove una volta si faceva la villeggiatura in casa, oggi il mare non la bagna più, a parte qualche piscina “salata”, soprattutto per il prezzo. Mentre in inverno, tra dicembre e gennaio, siamo invasi da orde di visitatori per le  famigerate luci di artista, l’estate è un deserto dei tartari. Tranne per le migliaia di croceristi, ultima bufala salernitana, la bufala di ferragosto. Ora si sa che quando arrivano i crocieristi in una città, le compagnie hanno già pronti  pacchetti di escursioni: il Partenone ad Atene, il Gran Bazar a Istanbul, la movida ad  Ibiza. Dato il poco tempo a disposizione, quei pacchetti si comprano.  Per Salerno sia la Msc che la Costa ne offrono qualcuno come una  passeggiata a piedi alla scoperta dell’affascinante centro medievale della città: “un dedalo intricato di strade, palazzi d’epoca, pittoresche botteghe, testimonianze dell’architettura longobarda e normanna, quaranta chiese nell’antico centro storico”. Ma se si comprano queste escursioni e in città le pittoresche botteghe sono chiuse,  i musei sbarrati, i vicoli sono pieni di rifiuti, difficile che l'esperienza venga ripetuta. Queste cose si concordano per tempo, ci si accorda "a monte", tra istituzioni e organismi per organizzare e vendere pacchetti turistici per la città senza sbandierare arrivi clamorosi, tanto meno che essi sono frutto della fantasmagorica trasformazione urbanistica realizzata in città. In luglio, e cioè solo un mese fa, si sono tenute riunioni al Comune sull'argomento ma gran parte degli interventi sono stati organizzati all'ultimo momento.  Manca inoltre la tanto decantata "eccellenza" cui certo non può bastare un giardino storico aperto quattro sere in un mese, qualche film all’Arena del mare e “Natale in casa Cupiello” ai Barbuti,  forse per ricordarci che è il Natale quello che conta. Come avviene in Europa da tempo, anche nel nostro paese in agosto le città fanno a gara per offrire sia ai turisti che ai cittadini spettacoli, occasioni di intrattenimento, serate al fresco. Le risorse non mancano, tra Stagione lirica, Luci di artista, Premio Charlot, Concerti e Arena del mare, siamo su diversi milioni di euro, ma il Premio Charlot si è svolto una settimana nel mese di luglio, un solo concerto è arrivato fino al primo agosto, quello di Caparezza e a parte la striminzita rassegna di cinema, gli eventi  si sono fermati tra il 3 e il 26 agosto, cioè quasi tutto il mese forse per lasciare lo spazio libero ai Barbuti con il suo teatrino amatoriale. Così si organizza una estate intera in una città, esaltandosi per l’arrivo dei crocieristi, allestendo last minute qualche piccola attività di emergenza, mettendo su un'Arena del Mare che "chiude" in agosto?   Se a Napoli, grazie ai musei aperti, si registra un incremento del turismo, se nell’ avellinese da qualche anno c’è una politica intelligente degli eventi, se in tutta la regione è un fiorire di iniziative, a Salerno una politica davvero illogica punta tutto sull ’inverno delle luci e continua a  raccontare panzane ai cittadini.   Proprio il successo delle quattro sparute serate al Giardino della Minerva che ha raccolto un numero cospicuo di visitatori dovrebbe insegnare qualcosa su come si faccia vera accoglienza turistica,  con gli spazi museali aperti, eventi anche piccoli ma di qualità, concerti, letture, reading  in piazzette e vicoli puliti, con il coinvolgimento dell’associazionismo locale, degli artisti, utilizzando le risorse esistenti non a vantaggio di eventi provvisori  e raffazzonati ma risultato di una programmazione seria, invernale ed estiva lungo l’itinerario storico della città e nelle periferie perché nulla incentiva realmente il turismo e porta benessere ai cittadini più di una città colta, pulita, vivace, aperta.  Oltre alla cattiva politica, qui si tratta di pura incapacità e i due assessori  che ci ritroviamo  al turismo e alla cultura, invece di raccontare uno panzane e l’altro a defilarsi dai suoi compiti,  forse farebbero meglio a dimettersi in quanto inadeguati al ruolo.

Nella foto una immagine della città in agosto