Ciuf ciuf, salutate la metropolitana

foto Massimo Pica

Da qualche giorno mi domando se la metropolitana a Salerno, così come è stata realizzata, può essere davvero utile ai cittadini o se sia l’ennesimo ed inutile appesantimento del bilancio comunale. Molte voci si sono levate in difesa del servizio; del resto, una volta entrato in funzione ha comunque risposto alle esigenze di spostamento di chi vive nella zona orientale della città. Allo stesso tempo, però, era evidente, già prima dell’avvio, che la sorte del trenino urbano era segnata dallo stigma del fallimento a causa degli elevati costi di esercizio. Negli ultimi giorni si sono dette un mare di fesserie sull’argomento: numeri sballati sull’utenza, cifre ad capocchiam e soprattutto retorica di buongoverno e malgoverno (a seconda degli interlocutori) a profusione. Persino i cosiddetti intellettuali hanno voluto (o dovuto?) sottolineare l’efficienza dell’amministrazione comunale contro la barbarica aggressione della Regione. Manifesti selvaggi e signorotti in manica di camicia (tanto per imitare il Renzi style) hanno indicato alle mansuete greggi salernitane il nemico da attaccare a testa bassa; quel tanto che basta a distrarre i più dall’obiettivo reale di cotanto fragore: l’approssimarsi della campagna elettorale europea, incunabolo dell’esiziale battaglia per la conquista di Palazzo S. Lucia. Ma davvero credete che un trenino, con un intervallo di circa mezz’ora a tratta, sia una questione di vita o di morte per la città? Salerno non è New York, né Roma, né Napoli e un piccolo capoluogo il cui litorale può essere percorso a piedi in un’ora (camminando a passo normale dal porto commerciale alla piazza di Mercatello). La metropolitana, dunque, avrebbe senso se avesse una frequenza di quattro-cinque minuti, con una flotta di convogli che viaggia dall’aeroporto di Pontecagnano fino a Cava de’ Tirreni. Ai due capolinea, inoltre, dovrebbero corrispondere stazioni di autobus per collegare il sud e il nord della provincia al capoluogo.

Se la metropolitana fosse veramente un investimento strategico si sarebbe proceduto alla ristrutturazione del trasporto su gomma, modificando le linee urbane e creando punti di snodo per raggiungere i quartieri collinari della città. Si tratta di un’annosa questione legata al permanere della distribuzione a raggiera delle autolinee in contrasto con il nuovo sistema di percorso a scacchiera. Non sono un esperto ma è sotto gli occhi di tutti il collasso del Cstp per due motivi: un management soggetto, per lungo tempo, ai ricatti della politica ed elevati costi di gestione intorno ai quali si sono scatenate indecenti lotte di potere. Gli strali dell’uno e il silenzio dell’altro lasciano ammutoliti gli utenti, in attesa che uno dei due contendenti si aggiudichi la partita. Ma i cittadini hanno capito di aver perso la guerra? Si sono resi conto che i nostri soldi vengono bruciati dai capricci della casta locale e regionale? Loro girano in auto blu, con codazzi di consiglieri inquisiti e super indennizzati, e noi siamo fermi alla fermata del bus e aspettiamo un trenino senza corrente. Cari politici, se dovete fare campagna elettorale fatela a costo zero per i cittadini, tanto i contributi di amici e sostenitori non vi mancano.