Cinquantenni...datevi pace!

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Pierluigi Policastro, presidente della Sipap, Società italiana psicologi area professionale,in una recente intervista ha dichiarato: «In una società in cui le aspettative di successo sono legate all’immagine esteriore e all’efficienza che si vuole ostentare davanti agli altri, le rughe e i segni del tempo che passa sono interpretati più come una perdita che come il grande arricchimento frutto dell’esperienza. Io stesso sono a un passo dai cinquant’anni e sto ritrovando i compagni di scuola su WhatsApp. C’è chi fatica ad accettare i cambiamenti legati all’età».E’ una osservazione,un pò cinica,ma molto reale dei “cinquantenni” di oggi,ovvero i ventenni degli anni Ottanta, ormai adulti maturi,che continuano a vivere come degli eterni Peter Pan,a volte cadendo anche nel ridicolo. Sarà per colpa di una generazione che è uscita troppo presto dalle braccia di “mamma’”,per vivere un periodo,quello degli anni Ottanta e Novanta,che è stato foriero di grandi cambiamenti e di stravolgimenti,economici,intellettuali,tecnologici in qui molti hanno creduto di essere diventati “immortali”e rimanere eternamente giovani.La contrapposizione uomo-donna,ha fatto poi il resto;i ventenni di allora,non si stavano rendendo conto che le donne erano diventate il vero“sesso forte”,con la loro indipendenza,soprattutto economico-lavorativa,la loro crescita culturale e sociale,frutto anche del retaggio degli anni Sessanta ,in cui le ideologie politiche avevano formato una nuova Donna,più libera,più matura,e più cosciente della propria femminilità e intelligenza.E gli uomini,che uscivano da famiglie prevalentemente operaie,incominciavano a scoprire la discoteche,la moda,i centri benessere,ma soprattutto avevano capito che l’”italian-dream”era sostanzialmente dovuto a una società in cui i soldi erano il primo tassello per essere “ganzo”.Gli yuppies di quel periodo erano il punto di riferimento per la società consumistica, in cui vestirsi griffato,vivere la “Milano da bere”,investire in Borsa,uscire con donne a cui offrivi solo champagne in locali scintillanti e pieni di “nulla”,ma anche di tutto,dava a questi uomini un forte sento di “invincibilità” e di potere,anche se incominciavano ad essere pieni di debiti fino al collo.La politica,poi,ha fatto il suo corso e ha dato una mano a far crescere in questa illusione quella gioventù,un po’ fragile ed un po’ narcisa,in cui tutti pensavano che tutto era facile,gratuito,dovuto,immediato, i soldi giravano(eccome se giravano!) ,e la vita sembrava scorrere ,anzi correre,come un treno ad alta velocità ,senza fermate alla stazioni, ma con un unico e solo punto di arrivo: l’eterna giovinezza.Banche che concedevano prestiti,leasing,scoperti bancari a iosa, e questi “rampanti” giovani,facevano a gara ad acquistare auto di lusso,appartamenti ,gioielli,cose costose,a volte senso gusto e senza consapevolezza…figurarsi poi il buon gusto.Era di moda il kitsch,il superfluo,l’ostentazione,più avevi cose, più eri “qualcuno” e questo sembrava non finire mai.Poi...poi..è finito tutto ,i prestiti non sono stati estinti,i leasing non pagati, la case pignorate,le auto sequestrate,e molti si sono ritrovati senza più un lavoro e una lira in tasca.Ma è rimasto qualcosa, di quel periodo,nei cinquantenni di oggi, la loro “sindrome della giovinezza” che li assale quando ascoltano con un disco di Boy George,o di Madonna,o se rivedono per la 100° volta il film “Ufficiale e gentiluomo” o “Wall Street “.Vederli oggi correre tutte le mattine,anche se hanno avuto un infarto,andare in centri estetici per eliminarle le rughette, farsi la tinta ai capelli ,quella che scolora ovvio(alcuni la fanno anche ai baffi),depilarsi nell’imminenza del periodo estivo...no... dai ragazzi! .. non si può più ...alcune volte si sfiora il ridicolo e la cosa drammatica e che non ci si accorge degli sguardi e delle risatine piene di compatimento e di allusioni,di doppi sensi e delle prese per i fondelli.E’ difficile,lo so , capire che quel tempo è finito,i figli,molte volte i giudici più “crudeli” della nostra vita a volte ci guardano con un po’ di compatimento ,ma noi continuiamo a credere che siano sguardi di ..ammirazione!E sorridiamo ... ci beamo...ci specchiamo e ci crogioliamo pensando di essere più “fighi “ che mai..
Beata illusione!...
Vivere i propri anni con la consapevolezza di “sentirli” tutti è una dote innata ed una grande accettazione del proprio “io”,delle proprie esperienze,di una saggezza che puoi trasmettere a chi ti è intorno, e poi …vuoi mettere il fascino di un cinquantenne con le sue rughette,le sue “maniglie dell’amore”,il suo sguardo un po’ sornione ,denso di vita vissuta? …
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E dai ragazzi …non saremo tutti Richard Gere(…una moglie sa sempre come ..farti un…complimento!) …ma ognuno di noi è un po’ “speciale”…le illusioni ..lasciamole agli altri…!

Antonio Di Giovanni