Cinquanta sfumature di...

CinquantaSfumatureGrigioNeroRosso-586x288Magari mi attirerò le antipatie di molte (e molti, a quanto pare), ma a me la trilogia 'Cinquanta sfumature di...' non è piaciuta per niente.
Certo, i romanzi erotici della scrittrice inglese E.L. James sono stati l'indiscusso best seller hot dell'estate appena trascorsa.
Non potevo non leggerli, ero curiosissima. Hanno venduto più di trenta milioni di copie nel mondo.
Tutti a parlare della trilogia dei colori (grigio, nero e rosso).
Un successo che secondo commentatori autorevoli sembra suggerire quanto le donne di oggi siano affascinate dal sadomaso, orientate verso il sesso estremo.
Non ne sono convinta, in verità.
La storia dei due personaggi - Christian Grey , 28enne straricco, affascinante e misterioso, e Anastasia Steel , 21 enne laureanda, timida e intelligente - ruota intorno a tre concetti: sesso, sottomissione e possesso. Nella relazione che nasce tra i due, nel loro rapporto tormentato é il sadismo che fa da padrone, insieme all'istinto alla dominazione e alla ricchezza sfrenata di lui.
Mi ha ricordato storie già lette, romanzi di adolescenti, con la differenza che nelle sfumature il tema dominante e ossessivo è il sesso estremo. Ma mettere un vestito nuovo, molto hot, a un filone narrativo ipersfruttato non è riuscito a conferire lucentezza a questi romanzi, secondo me.
Avevo letto recensioni entusiasmanti e sentito amiche rapite dalla lettura delle 'cinquanta sfumature' sotto il torrido sole estivo.
Forse per questo sono rimasta delusa. Rappresento una minoranza, questo è certo.
Vista la portata mondiale del successo, infatti, è iniziata la corsa a rendere cinematografica la storia di Ana e Chris in tempi brevi.
Sembra che la James abbia individuato in Kelly Marcel la sceneggiatrice ideale per la trasposizione cinematografica delle sue 'sfumature'. La Marcel ha appena curato la stesura di 'Mary Poppins' ed è forse il modo controverso con cui ha reso il personaggio che ha attratto la scrittrice inglese.
I produttori del film, Michael De Luca e Dana Brunetti, però, ci hanno tenuto a mettere subito in chiaro che la sceneggiatura non dovrà concentrarsi sul lato hard della storia, ma dare spazio alla personalità dei personaggi e alle loro emozioni.
Meglio così.
E voi, cosa ne pensate?