Ciao Zac

Ci sono notizie che ti raggiungono improvvisamente arrecandoti un dolore immenso, stordendoti proprio come se avessi ricevuto una bastonata tra capo e collo. Zaccaria Tartarone l’amico, il collega, il professore non c’è più. Questa tastiera balbetta, le mani tremano, lo stomaco rantola. Il cuore non vuole fare spazio alla razionalità. Mi risulta difficile guardare l’accaduto con uno sguardo oggettivo. Non ce la faccio. Probabilmente perché Zac è stata un amico che mi ha concesso fiducia, teso la mano senza chiedere mai nulla in cambio e credendo in me proprio quando ero solamente uno dei tanti salernitani. L’ho incontrato per la prima volta in un ristorante, nel cuore del centro storico di Salerno. Mi presentai, ero uno dei fondatori del Salernitana Club di Torino, e i granata militavano in massima serie. “Vieni domenica in trasmissione, del vostro club ne parleremo in tv”. Ecco com’è nata la nostra amicizia. In una sera come tutte le altre, che potrebbe scivolare in quelle anonime di un inverno qualunque e che invece diventa speciale. Hai avuto modo di incontrare e conoscere una persona schietta e gentile. No Zac, non aggiungerò altro. Anche io appartengo alla schiera di coloro che preferisce i fatti ai convenevoli. Non racconterò delle emozioni vissute insieme. Non servirebbe a nulla. Ma voglio solamente dirti che mi mancherai, ci mancherai. Ciao Zac.