Ci vuole coraggio

Le continue lamentele di patron Lotito formulate nei confronti del pubblico salernitano, “che continua ad essere poco numeroso allo stadio”, nonostante la media spettatori annoverata risulti tra le migliori tra serie A e B, risuonano oramai noiose e ripetitive come le polemiche inscenate da quei tifosi capaci di contestare i granata dopo il primo passaggio sbagliato o al termine di una prestazione non proprio soddisfacente. Riequilibriamo tutto e riportiamo la discussione nei confini di un confronto e non del solito scontro tra opposte fazioni. Se guardiamo alla passione salernitana che da sempre fa da cornice al calcio, allora i diecimila domenicali sono pochi perché la città ha dalla sua una potenzialità veramente superiore. Ma visto che il problema bisogna affrontarlo con un’analisi generale, con un punto di vista globale che guarda all’intero territorio nazionale, con un calcio show offerto sempre più come uno spettacolo allora le presenze all’Arechi rappresentano un risultato di ottima fattura perché, e questo è un altro dato oggettivo, lo show offerto in via Allende non è di gran livello. Al cinema si va per vedere un bel film, così a teatro e allora perché per andare allo stadio si continua a richiedere anche tanta passione se poi si considerano gli spettatori-tifosi dei semplici fruitori di uno show? Di questo ne parlerò in altre occasioni. Detto questo, credo sia anche giusto sottolineare che la Salernitana, al di là di un calcio mercato completato sul suono del gong, con una rosa oggettivamente “corta” numericamente, con tutti i limiti tecnici e atletici che il campo sta evidenziando, chiarito una volta e per sempre che siamo dinanzi ad una compagine che deve puntare a mantenere la categoria, ha sbagliato, purtroppo, solamente gli scontri diretti con Trapani ed Entella. Chiariamo anche questo, che proprio in queste due gare i granata hanno concesso a due dirette concorrenti per la salvezza, squadre dal valore tecnico fin troppo imbarazzante, la bellezza di sei punti. Se avessimo ottenuto almeno due pareggi avremmo sicuramente storto un po’ meno il muso e guardato la classifica con meno apprensione. Il calcio, però, è anche questo e non solo. Il calcio è uno sport dove bisogna avere coraggio, un po’ di sana “cazzimma” per chiudere a proprio favore le partite. Un po’ di precisione e sangue freddo, proprio quello che è mancato ai nostri undici granata nell’incontro con la corazzata Cesena, capace di calciare la palla nello specchio della porta difesa dallo bravo Strakosha, ma Torrente allora ha deciso chi far giocare?!!, dopo ben trenta minuti. Però diciamolo, al di là della gamba tesa con il quale il bianconero Ciano si è procurato il pareggio, all’Arechi lo hanno visto tutti tranne il sig. Pinzani e il suo collaboratore, il risultato di parità è giusto. Ci vuole coraggio, qualità che è mancata fino ad ora anche a mister Torrente, ostinato a far correre il Gabio più del dovuto con un tallone di Achille che gli sta creando non pochi problemi, a posizionare il Ministro Lanzaro sulla fascia destra o a collocare il Vikingo Moro sulla fascia destra obbligandolo ad una coabitazione forzata e non redditizia con Manolo Pestrin. Potevano arrivare i tre punti con il Cesena, ma anche il pari può andare bene se dopo questo risultato, con coraggio e determinazione, si compia uno slancio in avanti contro una diretta concorrente. Insomma, adesso occorre incamerare la prima vittoria esterna espugnando Lanciano. Poi penseremo all’altro scontro salvezza con il Perugia. Per i biancorossi i granata dovranno preparare una bellissima festa, quella delle streghe di Halloween.