Bilancio comunale: i cittadini devono sapere

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Nei giorni scorsi i cittadini sono stati informati dai giornali che a ottobre sono state notificate al Comune di Salerno la Relazione del MEF e quella della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti. Entrambe sull'attività di controllo dei conti del Municipio. La prima ha rilevato che solo 5 dei 18 rilievi formulati nella Verifica ispettiva si potevano considerare chiusi sulla base riscontri addotti. Riguardo invece ai Rilievi della Sezione Controllo della Corte sul Rendiconto 2012, ai cittadini sono arrivate le poche notizie trapelate dopo l'audizione a Napoli del sindaco De Luca, dell’assessore Bonaiuto e del direttore dell’Area Finanza del Comune, Della Greca. Eppure, quel che accade nei conti comunali è di primario interesse per la comunità cittadina gravata da una tassazione locale altissima. Secondo uno studio della Uil, riguardo alla Tares (la tassa sui rifiuti) Salerno sarebbe al 7° posto in Italia, subito dopo Napoli. E questo induce a chiedersi come faccia Salerno, che ha 133 mila abitanti, a spendere per la gestione dei rifiuti più di Parma che ne ha 188 mila (35 mln. contro 37). Il Comune farebbe bene a rendere visibili sul proprio portale web entrambe le Relazioni con le sue risposte, ovviamente. Così com'è stato fatto per gli Atti giudiziari che riguardavano il sindaco. Non c’è argomento infatti che interessi di più ai cittadini che conoscere i criteri di gestione del danaro pubblico. Tra i primi temi affrontati dalla magistratura contabile c'è l’equilibrio di bilancio. E cosa vi ha rilevato il giudice istruttore? Che sia il Bilancio 2010 che quello 2011 presentano un saldo negativo (di parte corrente) per - 3.491.935,02 il primo e per  -10.131.882,78 il secondo. Differenza che – dice la Corte – sembrerebbe recuperabile per “ entrate da contributo per permessi di costruire”, che essendo entrate straordinarie, non garantiscono l’equilibrio finanziario nel tempo. Ignoriamo come abbia contro dedotto il Comune, ma alla luce di tale rilievo è chiaro perché a Salerno si costruisca nonostante il mercato sia fermo da tempo. Non potendosi dar conto qui di tutti i rilievi, molti dei quali riguardano la gestione del personale, già sul piede di guerra contro la Delibera di Giunta 348 del 14 scorso. Sulla gestione dei residui attivi, la Corte ha ribadito l'urgenza di verificare quali di essi debbano considerarsi inesigibili. Ma in soccorso al Comune verrà, dal 2015, il Dlgs 118/2011, modificato dal Dlgs 126/14, che, introducendo una nuova contabilità per gli Enti locali, obbligherà i Comuni al riaccertamento straordinario dei Residui attivi e passivi, con la possibilità di sistemare le partite inesigibili mediante accensione di mutuo a tasso agevolato. La Corte ha ribadito poi che l’Ente presenta un indice di riscossione dei tributi molto basso (new entry i contributi per permessi a costruire, accertati nel 2010 per 15,5 mln. e riscossi solo per 2,4. Poco più del 15%). Ma c’è anche un’evidente svista che riguarda il rilievo relativo a un’anticipazione di cassa che sarebbe stata richiesta ai sensi dell’art.243-quinquies del TUEL, che definisce le misure per la gestione degli Enti locali sciolti ai sensi dell’art.143 (infiltrazioni malavitose). Si sarà creato un qui pro quo che necessita di chiarimento, perché è noto che le anticipazioni sono regolate dall’art. 222 del TUEL. Sembra strano, infine, si siano potuti determinare rilievi sui saldi delle Partecipate. L’art.6 del Dl 95/2012 ha previsto, infatti, l’obbligo della riconciliazione tra debiti e crediti (tra l'Ente e le sue società). Si può mai pensare che i Revisori delle società; il Comune, che ne approva i bilanci dopo averne controllato i contenuti; l’Organo di “controllo analogo” a ciò deputato dall’art.13 del Dl 223/06; i Revisori dei conti del Comune, che controllano alla fine tutto, siano stati distratti dalle luci di Natale?