Augusteo, una Casa del Cinema per la città

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Non c’è bisogno di inumidirsi gli occhi con il Vecchio Cinema Paradiso o con quel capolavoro di Hugo Cabret  per amare il cinema.  E’ una cosa del tutto normale in una città normale e tutti noi vorremmo uscire e trovare una sala aperta sotto casa, magari confortevole, con il riscaldamento o l’aria condizionata e che non ci costringa a usare l’auto. E’ quindi un peccato ( un altro) la eventuale chiusura del cinema Augusteo, nuovo attentato alla nostra qualità della vita come se non bastassero le statistiche che ci mettono agli ultimi posti. E’ evidente che un cinema che funziona a singhiozzo, senza una programmazione, che ogni tanto viene affittato per altrettante improvvisate manifestazioni, non è certo uno spazio produttivo ma solo uno dei tanti vuoti a perdere della città. Un privato o lo trasformerebbe in un supermercato (come altrove è capitato) o lo farebbe funzionare, anche con i cosiddetti cine panettoni. Che poi che hanno fatto di male? Gli ultimi campioni di incassi, Alessandro Siani e Checco Zalone fanno film simpatici e divertenti, vi sono molti altri campioni di incasso di tutto rispetto e un cinema in ogni caso è meglio aperto che chiuso. E non è che a Salerno il cinema non ci sia mai stato. Anzi, a parte le sale attualmente esistenti, dai mitici cinema sul Corso di cui si è più volte lamentata la scomparsa (e sarebbe il caso di capire una volta per tutte che ne è stato del Capitol) ai Festival, il cinema è un altro di quei settori che sono caduti in disgrazia dalle nostre parti.  Lo storico festival cinemaFestival Internazionale del Cinema, per dire, per mancanza di fondi, mantiene vivo il ricordo di sé con proiezioni per le scuole e qualche premio illustre (quest’anno a Maria Rosaria Omaggio), anche se ha 67 anni di età e solo per questo, se non altro, meriterebbe una qualche attenzione.  Dall’altra parte il Festival Linea d’Ombra alias Culture Giovani che invece di soldi ne ha molti, si limita ad una settimana scarsa di programmazione,  legata alla creatività  contemporanea  senza suscitare grandissimi entusiasmi al di fuori dei suoi seguaci. Eppure nella prima metà del 2013, secondo la Siae, si segnalano alcuni dati positivi per il cinema rispetto allo stesso periodo del 2012, l'offerta di spettacoli è cresciuta dell'1,38%, gli ingressi sono aumentati dello 0,69% e la spesa del pubblico ha fatto registrare un +5,01%. Una politica attenta (si fa per dire) cercherebbe di utilizzare l’Augusteo intanto come semplice cinema collegandosi ai circuiti cinematografici per una normale programmazione e inoltre, visto che anche questo è uno spazio pubblico,  per un discorso più organico sulla memoria cinematografica cittadina, una sorta di Casa del Cinema permanente, con una mostra sui materiali di archivio del vecchio Cinema a passo ridotto, uno dei più antichi, nato nel primissimo  dopoguerra, a cui hanno partecipato molte storiche figure del cinema italiano, con programmazioni mattutine per le scuole in collaborazione con il Provveditorato, rassegne tematiche, incontri con registi e attori. E se  questo fosse un progetto troppo “culturale”,  si programmino almeno i cinepanettoni, meglio quelli che niente.