ANCORA UNA STRAGE A LAMPEDUSA

Ma quanta ipocrisia in questo mondo attuale
mille ragioni e scuse, ma di questo nulla vale,
trecentotrenta morti sono un fatto molto chiaro
il nostro cuore piange di un sorriso troppo amaro.
Lampedusa è diventata un luogo di tragedia
uno spazio di bellezza, in cui gira una commedia,
gli attori sono tanti e recitano all’impronta
parole senza senso, promessa che non conta.
Salpati dalla Libia, persone disperate
gente alla ricerca di esser solo amate,
tra loro chi guadagna sulla loro pelle
silenzi e poi violenze, da chiuder nelle celle.
La politica proclama che sarà l’ultima volta
intanto in accoglienza inizia la rivolta,
il mondo reagisce ma è un’altra moda in voga
intanto in un barcone qualcuno grida e affoga.
Barchette, poi gommoni, infine i mercantili
tantissime parole ma dove sono i vili
Le onde forza otto o forse forza nove
perduti nella melma, nessuno sa più dove.
Per il nostro capo Renzi, il problema è della Libia
la soluzione è… la colpa a chi si affibia,
il nuovo Mattarella si dice assai colpito
ringrazia chi ha aiutato ed alzato almeno un dito,
il Papa poi interviene con preoccupazione vera
spera nel soccorso e lancia una preghiera.
Ho il sospetto che i morti saranno ancora tanti
i re son davvero troppi e pochi sono i fanti,
se non alziam le braccia e non chiudiam la bocca
il mare è pronto sempre, il prossimo, a chi tocca.
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