A Salerno pochi soldi e poche idee

di LUCIANA LIBERO
Che cosa ci resterà del Barocco? Nulla, nonostante la barcata di soldi piovuta sul tema con i Fondi Por. Il Barocco è arrivato al mare, si è insinuato tra monti e castelli e ha trastullato per qualche settimana la provincia. Una Carovana barocca si è tenuta a Salerno; un Antro lo hanno aperto a Pertosa, un Festival si è visto a Sant’Egidio del Monte Albino, mentre la Provincia ci ha dato dentro tra Fasti e Barocco in Piazza.
Chissà a chi è venuta questa bella idea; fatto sta che sull'argomento si è scatenata la "vis creativa" di sindaci, assessori, dirigenti e funzionari.
Il meglio infatti del miliardo e più dei Fondi Por del periodo 2007-2013 sull'attrattività culturale e turistica se lo sono pappato proprio loro, i nostri "cari" enti pubblici: Regione, Province, Comuni, Direzione Regionale dei Beni Culturali e infine, come ciliegina sulla "torta", gli EPT i quali, guarda caso, hanno tutti come commissari dirigenti regionali. L'EPT di Salerno ha curato 14 progetti con 1 milione e 600mila euro; l'EPT di Avellino 16 progetti con analoghe risorse; ben 3 milioni sono andati all’EPT di Caserta che si sa, è più vicino a Napoli. Ma anche le Province non se la passano male: solo a quella di Salerno sono arrivati 3 milioni di euro per 26 progetti; la Provincia di Benevento ha gestito 14 progetti con 1milione e mezzo; la Provincia di Avellino ha curato 8 progetti per 1 milione e duecentomila euro e un altro milione è andato alla Provincia di Caserta.
Come vengono gestiti questi fondi, chi dirige i progetti, vi sono bandi, consulenti, short list? Va a saperlo. E anche la Direzione Regionale dei beni Culturali e le Soprintendenze non scherzano: la Direzione Beni Culturali - che avrebbe principali compiti di tutela - ha curato 13 eventi, quasi tutti a Napoli, con circa due milioni. Alla Soprintendenza di Napoli sono andati altri 2 milioni e mezzo per 15 progetti; a quella di Pompei 1 milione e 128mila euro. E la Soprintendenza di Salerno e Avellino? Non compare tra i beneficiari. Così, la parte del leone la fa come sempre Napoli con cifre che gridano vendetta: 15 milioni per Campania dei Festival che poi si fa solo a Napoli (anche se qualche briciola è arrivata al Verdi e alla Fondazione Salerno Contemporanea); 8 milioni sono andati per l'Americas'Cup; 11 per il Forum delle Culture che non si è ancora fatto, 10 milioni al Madre; 3 per il fu "Arrevuoto", 8 per l'EPT di cui non si contano gli eventi.
Il nostro Sindaco sbraita, grida per il Verdi ma - a parte le infrastrutture - sono ben pochi i fondi arrivati a Salerno e in gran parte per fare Linea d'Ombra, una Salerno Creativa e un paio di cosucce sul Barocco per un milione e poco più. Una dotazione annuale di tre milioni e mezzo va al Festival di Giffoni, unica perla in un mare di micro eventi. Fondi risibili vanno a Paestum che forse meriterebbe qualcosa di meglio. E una miriade di piccoli eventi non particolarmente memorabili allietano il Cilento, manifestazioni estive, le varie edizioni di "Negro", a Pertosa, o in Costiera il Mith Festival di Positano e alcune iniziative a Minori.
Si ha come l'impressione che da queste parti, oltre a non lasciare traccia alcuna, gli eventi siano all'insegna del piccolo e dell'effimero, a conferma di un gap locale a produrre progetti significativi. Sembrano più produttive Benevento e Caserta che da anni hanno manifestazioni che travalicano i confini comunali, come Benevento Citta spettacolo o Settembre al Borgo.
Stranamente questi stessi comuni trovano risorse per iniziative simili alle Luci di Artista mentre a Salerno si fa in proprio non certo in economia; pochissimi infine i Comuni della provincia che pur gestendo veri tesori culturali hanno pensato più a fare strade e parcheggi che non alla "cultura come risorsa". Fellini diceva che i soldi fanno venire delle idee, certo a Napoli se ne fanno venire di più.