A Salerno i segnali di un crescente degrado

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Per affrontare in modo politically correct il tema del degrado urbano a Salerno (che c’è e si fa notare), si deve subito dire che esso non è riferibile fifty-fifty alla “mala educaciòn” di parte dei cittadini e alla negligenza da parte dell’Amministrazione comunale. Visto che la parte prevalente di esso è (senza attenuanti né generiche né specifiche) riconducibile a quella parte di cittadini e di immigrati che difettano vistosamente di senso civico. Sicché per essi, soprattutto di notte, la città diventa la “terra di nessuno”, dove riversare di tutto e di più. Dal mobilio usato, alla spazzatura, dalle deiezioni (ormai non solo canine) al rigurgito di pasti male accompagnati con alcolici e superalcolici. Si aggiungano la sporcizia (documentata impietosamente dai social network) in cui versano strade, arenili, piazze, fontane, caditoie (con conseguente allagamento  ad ogni pioggia battente), lo stato disgustoso in cui sono stati ridotti da anonimi writer diversi sottopassi cittadini (dove si dà prova underground del turpiloquio di cui abbonda certo slang quotidiano), le siringhe “deposte” ovunque da poveracci che non arrivando ai 14,84 euro per una micro dose di 0,20 grammi di cocaina ripiegano sulla stessa quantità di eroina bianca che si iniettano in vena, l'arredo urbano saccheggiato alla grande, e il quadro comincia a completarsi. Ci sono angoli della città che sono diventati l'emblema dello stato di degrado in cui essa sta precipitando. E non è tutto. Perché dove c’è spazzatura si concentrano per esigenze vitali ratti e blatte, potenziali portatori di patologie. E questo è solo un sunto di notizie riportate ogni giorno sui media. Giorni fa, una bimba di otto anni fu punta da una siringa (forse infetta) che le aveva oltrepassato l'infradito, sulla spiaggia davanti al Grand Hotel Salerno. Ed è di ieri la notizia, data e documentata dal nostro giornale, dell’esistenza di una maxi-discarica in via Irno. Tutto questo non è colpa dell’amministrazione. Bisogna dirlo alto e forte, per non alimentare l’equivoco che per colpire l’amministrazione si assolvono i veri responsabili che andrebbero individuati e colpiti. E bisogna dirlo proprio per poter poi affermare che di fronte al grave e “differenziato” panorama del degrado cittadino, il Comune di Salerno non può chiamarsi fuori. Con argomenti tipo quelli usati dal “serafico” Assessore comunale all’Ambiente. Palazzo di Città non può declinare sempre le proprie responsabilità. Sia che si tratti di un abuso di ufficio (evocando un immaginario reato linguistico), sia che si tratti del decoro urbano, un tema alla base di ogni seria e stabile azione di sviluppo di una comunità cittadina. Inutile frusciarsi di questo e quello, se poi il milieu in cui si vive, scadendo di qualità, deprime. Il Comune al riguardo ha le sue responsabilità. Intanto, ha investito risorse enormi nella differenziata che, scopriamo, da sola non assicura una città più pulita. Evita roghi e diossina, ma non impedisce che la città sia lo stesso sporca. Il Comune in 20 anni ha investito poco nei nuovi mezzi per pulire la città. Ci sono vie centrali che non vengono mai lavate, e dalle quali (per esempio il Corso) non vengono mai aspirate le cicche, buttate a terra perché mancano appositi portacenere. Firenze ne ha sistemati tremila nel centro storico. E a Madrid, all’una di notte, ho visto lavare Calle Mayor sotto la pioggia scrosciante. Perdevano tempo? No, facevano il loro lavoro. C’è, infine, un visibile degrado in città collegato ai molti lavori pubblici e privati fermi da tempo o eseguiti male (come il sottopasso di via Torrione, dove per sicurezza si sono dovuti chiudere i passaggi pedonali. In altri casi, opere realizzate sono diventate per incuria raccoglitori di rifiuti da parte di incivili passanti (come la fontana monumentale davanti al Grand Hotel). E anche qui, l’Amministrazione fa spallucce come se la cosa non la riguardasse. Ma sbaglia. Perché la gente comincia a capire che gran parte delle scelte fatte in città in questi anni erano finalizzate a promuovere il profilo politico del sindaco. E solo incidentalmente miravano al benessere dei cittadini. Certo, può darsi che quello attuale sia uno stadio di stallo (la famosa “ricreazione”), e che si torni all’”età dell’oro” nel corso della prossima campagna per le comunali, magari grazie a una forte iniezione di danaro fresco da parte della Regione. Sempre che per le comunali non si organizzi anche il “partito della spazzatura”. Con l’intento non tanto di vincerle, quanto di contribuire a farle perdere.