Polvere

Oggi pomeriggio mi sono incontrato con un ex collega con il quale ho condiviso molti anni della mia vita di bancario. E' stato un bel rivedersi, seguito a distanza di molti mesi da quello avvenuto proprio qui su Facebook. Mi ha fatto piacere ritrovarlo e riabbracciarlo, ma confesso che più piacere mi ha fatto scoprire che Antonio de Roberto già anni fa ha pubblicato un romanzo dal titolo "Polvere", che ha ricevuto diversi premi nazionali (uno addirittura nel Senato della Repubblica, potete ammirare qui la bella medaglia) e recensioni lusinghiere dalla critica letteraria. Antonio non ha avuto solo la brillante idea di ricostruire la storia della propria famiglia così come gli era pervenuta dalla tradizione orale. Ha preteso di verificare se "Lu cunto de li cunti" avesse riscontri documentali che ne certificassero la veridicità. Si è armato di santa pazienza e si è messo a girare un paio d'anni tra archivi storici e memorie viventi per ricostruire il passato remoto di un'importante famiglia meridionale, la sua. Non nascondo che quando me ne parlò nel nostro primo incontro "virtuale", quel titolo ("Polvere") mi inquietò non poco. E confesso che mi tornava prepotentemente in mente più la polvere del 5 Maggio che quella della Genesi. Chissà in quale "polvere" - pensai - sarà andato ad infarinarsi il caro amico Antonio. Oggi quell'incubo si è sciolto "come neve al sol si disigilla", avrebbe detto il Poeta. La "polvere" di che trattasi è solo quella della "storia" che anche quando sia stata nobile e grande - come quella della Famiglia de Roberto, per antica progenie, è stata  - deve farsi polvere per attraversare la clessidra del tempo. Ora posso cominciare a leggerlo questo "Polvere" di Antonio de Roberto, alla seconda edizione. Lo farò con l'umiltà che si addice al critico neofita. E con un pizzico d'orgoglio per aver lavorato alcuni anni insieme nella stessa stanza con uno che si faceva chiamare Antonio de Roberto ma sotto sotto nascondeva il talento di un Giampaolo Rugarli.