«L’alchimia teatrale ci unisce e ci spinge a essere “Amanti”» 

Massimiliano Gallo e Fabrizia Sacchi al “Verdi” con una commedia di Cotroneo

Giulio e Claudia (Massimiliano Gallo e Fabrizia Sacchi) si incontrano in un palazzo borghese, frequentano lo stesso analista. Due mesi dopo sono in una stanza d’albergo, stanno facendo l’amore. Sono diventati amanti. La commedia, scritta e diretta da Ivan Cotroneo, in scena da oggi a sabato (ore 21) e domenica (ore 18) al Teatro “Verdi” di Salerno, segue la loro storia, intervallando i loro incontri con i dialoghi dallo psicoterapeuta, ignaro della loro relazione.
Massimiliano, cosa l’ha colpita del suo personaggio Giulio?
Giulio ha tutti i pregi ma soprattutto i difetti degli uomini. In questa scrittura Ivan si è divertito con la sua abilità a descrivere molto bene il maschile e il femminile. Non ci preoccupiamo del politically correct. È un uomo totalmente imperfetto che non sa ancora bene cosa vuole dalla vita. Per altri versi è molto superficiale. Ha un rapporto con i figli che non riesce a gestire ma farà un passaggio di maturità in un finale che non posso svelare.
Fabrizia, di Giulio cosa le piace?
Giulio è un personaggio magnifico, un uomo logorroico, un eterno bambino, un uomo di una simpatia talmente forte che ti fa andare oltre anche a dei contenuti che infrangerebbero qualsiasi tabù, il testo è molto cinico. Sulla famiglia tradizionale, sulle relazioni. Massimiliano è talmente bravo da far passare questo cinismo in maniera leggera e diretta, senza offendere nessuno.
E del suo personaggio, Claudia?
È una pediatra 40enne che viene travolta dalla simpatia, dalla leggerezza e dalla vitalità di Giulio. È un testo molto femminile, ha uno sguardo sul femminile molto nuovo, moderno e originale.
Massimiliano, dall’inizio della messinscena è cambiato il sentimento verso il suo personaggio?
Questo testo nasce perché è da molto che chiedevo a Ivan un testo teatrale. Durante le prove abbiamo costruito la messinscena passaggio per passaggio. È un personaggio che mi sono cucito addosso, Ivan si è divertito a improvvisare insieme a me. Ora Giulio è un personaggio completo che mi diverte molto fare, e che ha anche un lato tenero.
Fabrizia, lei e Massimiliano vi eravate incontrati su un altro set, qual è l’alchimia che vi unisce in scena?
Sì, in “Sirene”, una serie televisiva di Ivan Cotroneo, i nostri personaggi erano in alcune scene di compresenza ma senza dialoghi. Questa è stata la prima volta invece insieme. È nata una bellissima alchimia. Ivan è un mago, ha scritto un testo per Massimiliano pensando a me per Claudia. Siamo molto in sintonia. C’è una fiducia attoriale e come persone che ci permette di improvvisare.
Massimiliano, tanti ruoli al cinema, in televisione e in teatro, a quale è più affezionato?
Sicuramente Malinconico, perché mi assomiglia, sposa cause perse o perché glielo dice la pancia e il cuore. Ha una grande empatia verso il prossimo. Per alcune cose è caciarone, per altre molto profondo. Il complimento più grande che mi ha fatto Diego De Silva è che quando scrive non riesce a non pensare alla mia voce, ed è una cosa che è successa anche ai lettori. Sono affezionato anche ai progetti con la Rai su Eduardo De Filippo. È il sogno di tutti gli attori interpretare quei versi ed io ho avuto la fortuna di farlo in “Filumena Marturano” e in “Napoli Milionaria”.
Lei, Fabrizia?
Sono legata a tantissimi ruoli, uno di questi è stato scritto proprio da Ivan Cotroneo insieme a Francesco Piccolo, ero Lucilla in “Paz!” di Renato De Maria. Ho amato Carmela in “Stranizza d’amuri”. E poi in teatro il mio debutto con Leo de Berardinis tanti anni fa, in “King Lear n. 1”, i ruoli con lui sono tutti nel mio cuore. E poi sono innamorata di questo spettacolo e per ora me lo godo.
Fabrizia, cosa c’è nel futuro?
Quello che posso anticipare è che torno a vestire i panni di Lucia Maione ne “Il Commissario Ricciardi 3”.
E nel suo, Massimiliano?
Saremo ancora in tournée con “Amanti” insieme a Fabrizia, poi inizio subito a girare un progetto per la Rai, a cui tengo molto. E da metà agosto mi dedicherò al mio esordio al cinema alla regia, con il mio primo film da regista.
Marianna Vallone
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